Moshav (in ebraico מושב, plurale moshavim: insediamento, villaggio) è un tipo di comunità agricola cooperativa costituita da singole fattorie, istituita dai sionisti socialisti durante la seconda aliyah (ondata di immigrazione ebraica all'inizio del XX secolo). Un residente o membro di moshav può essere chiamato "moshavnik" (in ebraico מוֹשַׁבְנִיק).
I moshavim sono simili ai kibbutzim ma con un'enfasi sul lavoro comune. Essi erano previsti dal programma sionista di fondazione dello stato in seguito allo Yishuv ("insediamento di ebrei") nel Mandato britannico della Palestina nel XIX secolo. Diversamente dai kibbutzim collettivi, le fattorie in un moshav tendono ad essere di proprietà individuale ma hanno un'estensione fissa e uguale. I lavoratori producono sulle loro proprietà prodotti agricoli e beni con il lavoro individuale e/o di gruppo e con le risorse naturali, destinando il profitto e le derrate alimentari al proprio sostentamento. La comunità riceve sostegno economico con una tassa speciale (in ebraico מס ועד, Mas Va'ad, lett. Tassa della comunità). Questa tassa è uguale per tutte le famiglie della comunità, creando così un sistema meritocratico, diversamente dai kibbutzim collettivi, dove (almeno in teoria) tutti i membri hanno lo stesso tenore di vita. I moshavim sono governati da un consiglio elettivo (in ebraico ועד, Va'ad, lett. comitato). Esistono ancora oggi molti moshavim.