In informatica la notazione ungara, o notazione ungherese, è una convenzione di denominazione (in inglese naming convention) usata in programmazione, in cui il nome dell'oggetto indica il suo tipo e il suo scopo d'uso.
Questa notazione è detta “ungara” sia per via della nazionalità ungherese del suo inventore Charles Simonyi sia perché i prefissi impronunciabili ricordano l'ortografia ricca di consonanti di alcune lingua dell'Europa orientale (sebbene la lingua ungherese sia in realtà ricca di vocali, vi ricorre frequentemente la coppia di lettere “sz”, che in notazione ungara rappresenta le stringhe terminate con zero).
La notazione ungara è stata progettata in modo da essere indipendente dal linguaggio, e la sua prima applicazione importante è stata con il linguaggio BCPL. A causa del fatto che il BCPL non ha altri tipi di dato oltre alla word della macchina, non c'è nulla nel linguaggio stesso che possa aiutare il programmatore a ricordare il tipo delle variabili. La notazione ungara cerca di risolvere questo problema fornendo al programmatore un'indicazione esplicita del tipo di dato di ogni variabile.