Nur Muhammad Taraki | |
---|---|
Segretario generale del Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan | |
Durata mandato | 1º gennaio 1965 – 14 settembre 1979 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Hafizullah Amin |
Presidente del Presidium del Consiglio Rivoluzionario della Repubblica Democratica dell'Afghanistan | |
Durata mandato | 30 aprile 1978 – 14 settembre 1979 |
Capo del governo | Se stesso Hafizullah Amin |
Predecessore | Abdul Qadir (come Presidente del Consiglio Rivoluzionario delle Forze armate dell'Afghanistan) |
Successore | Hafizullah Amin |
Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica dell'Afghanistan | |
Durata mandato | 1º maggio 1978 – 27 marzo 1979 |
Presidente | Se stesso |
Predecessore | Mohammad Musa Shafiq (come Primo ministro della Repubblica dell'Afghanistan) |
Successore | Hafizullah Amin |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan fazione "Khalq" |
Nur Muhammad Taraki (Kabul, 15 giugno 1913 – Kabul, 14 settembre 1979) è stato un politico afghano.
Iniziò la sua carriera politica come giornalista, e in seguito entrò a far parte del PDPA del quale fu segretario generale dal 1965 fino alla sua morte. Fu anche presidente del Consiglio rivoluzionario dall'aprile del 1978 al settembre del 1979. Il suo partito, il PDPA, partecipò al rovesciamento della monarchia afghana e all'instaurazione della Repubblica dell'Afghanistan. Dopo l'uccisione del presidente Mohammed Daud Khan e della sua famiglia durante un colpo di Stato (la cosiddetta rivoluzione di Saur), venne instaurata la Repubblica Democratica dell'Afghanistan e Taraki salì al potere dal 1978 fino all'anno dopo, allorquando venne rovesciato e ucciso dal suo rivale all'interno del partito, Hafizullah Amin.
La presidenza di Taraki, seppur di breve durata, fu caratterizzata da controversie durante tutto il suo corso, a causa delle riforme volte a trasformare la società afghana in una società comunista, considerate da alcuni troppo estremiste. Sotto il governo di Taraki si verificarono varie rivolte in tutto il paese e buona parte dell'esercito volle disertare.