L'occupazione dei paesi baltici da parte della Germania nazista avvenne durante l'operazione Barbarossa del 1941 e durò fino al 1944. Inizialmente, molti estoni, lettoni e lituani accolsero i tedeschi alla stregua di liberatori dall'Unione Sovietica, che si era macchiata di crimini e deportazioni (vedi deportazioni sovietiche dalla Lituania, dalla Lettonia e dall'Estonia). I popoli baltici speravano nel ripristino dell'indipendenza, mentre invece i tedeschi istituirono un governo provvisorio. Durante l'occupazione i tedeschi si macchiarono di vari crimini, quali fenomeni di discriminazione, stragi e deportazioni di massa.