Palici

I Palìci (in greco antico: Παλικοί?, Palikoi; palìco al singolare) sono una coppia di divinità gemelle ctonie sicule della mitologia sicula, greca e romana.

Queste divinità erano venerate nella parte orientale della Sicilia antica dove, nell'odierna Piana di Catania, avevano il loro santuario di cui ci parla Diodoro, narrando dei crateri dai quali sgorgavano acque, evidentemente sulfuree, che perennemente ribollivano. Questi crateri, presso i quali sembra che sorgessero are e sontuosi portici, s'identificherebbero con l'odierno lago Naftia, nei pressi di Palagonia, anziché, come altri supposero, con le cosiddette Salinelle presso Paternò.[1] Sono menzionati nelle Metamorfosi di Ovidio[2] e nell'Eneide di Virgilio[3] (quest'ultimo parla sia di un tempio nei pressi del fiume Simeto dedicato ai Palici, sia del vicino bosco di Marte dove il siculo Arcente addestrò nelle armi il figlio).

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Treccani
  2. ^ Metamorfosi, V, 406.
  3. ^ Eneide, IX, 585.

Palici

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