Partito Pheu Thai | |
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(TH) พรรคเพื่อไทย | |
Leader | Chonlanan Srikaew[1] Paetongtarn Shinawatra (capo della famiglia Pheu Thai)[2] |
Segretario | Prasert Jantararuangtong[1] |
Stato | Thailandia |
Sede | 1770 OAI Building New Petchburi Rd. Bangkapi, Huai Khwang, Bangkok, Thailandia |
Fondazione | 20 settembre 2007 |
Ideologia | Populismo[3] |
Collocazione | da Centro a Centro-destra[4] |
Seggi Camera dei rappresentanti | |
Organizzazione giovanile | Istituto di Gioventù di Thailandia |
Iscritti | 124 780 (2013) |
Colori | Rosso, bianco e blu |
Sito web | ptp.or.th |
Il Partito Pheu Thai[5] (PPT; in lingua thai: พรรคเพื่อไทย, RTGS: Phak Phuea Thai, IPA: pʰák pʰɯ̂a tʰāj; "Partito per i thai") è un partito politico della Thailandia fondato nel settembre 2008. Appoggia le politiche del magnate ed ex primo ministro della Thailandia Thaksin Shinawatra, che nel 1998 fu fondatore e quindi leader del partito di governo Thai Rak Thai (TRT).
Deposto con il colpo di Stato del 2006, Thaksin in seguito ha vissuto in esilio e dall'estero ha controllato con i suoi alleati TRT e il successivo Partito del Potere Popolare (quest'ultimo maggiore partito di governo tra il 2007 e il 2008), disciolti da sentenze dalla Corte costituzionale rispettivamente nel maggio 2007 e nel dicembre 2008, e ha poi creato e controllato il PPT, principale partito della coalizione di governo dall'agosto 2011 fino al colpo di Stato militare del maggio 2014, che diede il via a cinque anni di dittatura di una giunta militare.[6]
Alle contestate elezioni del 2019, Pheu Thai fu il partito che ottenne più seggi ma il potere rimase in mano ai militari, il cui nuovo Partito Palang Pracharath fu alla guida della nuova coalizione di governo avvantaggiata dalla Costituzione scritta dai militari nel 2017 – con la quale la giunta poté scegliere tutti i 250 senatori – e dalle irregolarità commesse dalla Commissione elettorale, a sua volta scelta dai militari.
Alle elezioni del 2023 Pheu Thai fu il secondo partito dopo il progressista Kao Klai, con il quale strinse un'alleanza a cui aderirono altri partiti pro-democrazia che raccolse 313 dei 500 deputati nella Camera bassa.[7] Fu presentata al nuovo Parlamento a camere congiunte la candidatura a primo ministro del leader di Kao Klai Pita Limjaroenrat, e fu bocciata per il mancato appoggio dei senatori che erano gli stessi delle precedenti elezioni.[8] Pheu Thai formò quindi una nuova coalizione senza Kao Klai a cui aderirono clamorosamente i partiti legati ai militari,[9] e il 22 agosto 2023 fu eletto primo ministro il neo-eletto deputato di Pheu Thai Srettha Thavisin. Quello stesso giorno fece ritorno in Thailandia Thaksin dopo 15 anni di esilio.[10]
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