Poplifugia | |
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Tipo | religiosa |
Data | 5 luglio |
Celebrata a | Roma |
Religione | Religione romana |
Oggetto della ricorrenza | Festività romana commemorava la fuga dei Romani quando i Fidenati e i Ficulei li assalirono poco dopo la conquista di Roma da parte dei Galli (nel 390 a.C.) |
Altri nomi | Poplifugium |
Il Poplifugium, o Poplifugia, era un'antica festività romana.
Il Poplifugium era celebrato il 5 luglio[1] e commemorava la fuga dei Romani quando i Fidenati e i Ficulei li assalirono poco dopo la conquista di Roma da parte dei Galli, nel 390 a.C.[2] Due giorni dopo si tenevano invece le None caprotinae, che commemoravano la vittoria dei Romani sui Senoni di Brenno, una festa dedicata a Giunone Caprotina. Le due feste erano così legate tra di loro che, per Plutarco e Macrobio, che vivevano nel I e IV secolo d.C., non c'è differenza. Dionigi di Alicarnasso sostiene invece che le feste ricordavano il giorno in cui i Romani fuggirono per il panico scatenato dalla scomparsa di Romolo[3].
Durante la festa la gente si radunava presso la Palus Caprae in Campo Marzio per compiere un sacrificio; uscendo dalla città (il Campo Marzio era fuori dalle mura Serviane), la folla gridava i nomi più comuni presso i Romani come Marco, Gaio, Lucio e così via.
Forse la festa aveva un'origine agreste, poiché in quel periodo si compiva la mietitura, ma il legame per il momento non è chiaro.