Principio di Archimede

Illustrazione del 1547 di un esperimento sul principio di Archimede.

Il principio di Archimede, che prende il nome dall'omonimo scienziato siracusano che lo enunciò, spiega perché alcuni corpi affondano mentre altri no, affermando che «ogni corpo immerso in un fluido (liquido o gas) in equilibrio subisce una forza diretta dal basso verso l'alto, passante per il centro di massa del volume di fluido (omogeneo) spostato e di intensità equiparabile alla forza-peso del fluido spostato».[1][2]

Come la legge di Stevino per i fluidi incomprimibili, anche la formulazione della spinta di Archimede può essere derivata dalla condizione di equilibrio idrostatico di un fluido.

Di fatto la forza di Archimede è la forza opposta alla forza peso del volume di fluido spostato.

  1. ^ Principio di Archimede, su ovovideo.com.
  2. ^ Ugo Amaldi, Dalla mela di Newton al bosone di Higgs PLUS-Volume 1-2, Bologna, Zanichelli, pp. 218-219, ISBN 978-88-08-73764-9.

Principio di Archimede

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