Il caso R contro Penguin Books Ltd (in inglese: R v Penguin Books Ltd), noto anche come Processo a Lady Chatterley, Processo contro Lady Chatterley o Processo Lady Chatterley (in inglese: The Lady Chatterley Trial) è stato un processo penale inglese, svoltosi nel 1960, che vide il Regno Unito contro la casa editrice Penguin Books ai sensi dell'Obscene Publications Act 1959, per la loro pubblicazione dell'edizione non censurata del romanzo L'amante di Lady Chatterley, dello scrittore D.H. Lawrence[1].
Il processo si svolse fra il 20 ottobre e il 2 novembre 1960 presso l'aula n.1 dell'Old Bailey, a Londra, e vide Mervyn Griffith-Jones come pubblico ministero, Gerald Gardiner, Jeremy Hutchinson e Richard du Cann come avvocati per la difesa e Laurence Byrne come presidente della corte[1][2].
La giuria si espresse a favore dell'imputato ai sensi della sezione 4 dell'Act, giudicando il romanzo un'opera "nell'interesse della scienza, della letteratura, dell'arte o dell'apprendimento, o di altri oggetti di interesse generale" e che quindi rientrava nella legittima fornitura di beni pubblici. La sentenza costituì un caso di prova e fornì la base per la progressiva liberalizzazione dell'editoria ed è da molti indicata come uno dei punti di inizio della società permissiva nella Gran Bretagna[3].