Regia televisiva

La regia televisiva è l'organo di controllo, coordinamento e selezione delle riprese televisive. In una postazione che può essere fissa nel dietro le quinte di uno spettacolo o telegiornale o mobile, in un pulmino o stazione mobile sat - il regista ha davanti a sé una serie di monitor corrispondenti alle telecamere disposte sul luogo dell'evento. La regia televisiva comprende un'area che si occupa del controllo tecnico, ovvero di verificare in tempo reale che tutti gli standard e i livelli delle immagini siano corretti, un'area che si occupa della parte audio con tutte le fonti che ad essa competono: microfoni, linee audio in ingresso ed uscita, distribuzione del segnale audio a tutti i referenti, dal monitoraggio all'uscita in caso di invio su vettori satellitari o registrazioni nelle varie macchine preposte. Il collegamento avviene tramite cavo o rete.

Studio di regia televisiva.

Solitamente coadiuvato da un paio di assistenti, il regista televisivo ha la responsabilità di controllare e scegliere l'inquadratura migliore al momento opportuno. Può richiedere via radio agli operatori una variazione di posizione o inquadratura, valutandone l'anteprima sui monitor e successivamente selezionandola per la messa in onda. Parimenti alla messa in onda la tecnologia consente la registrazione in tempo reale delle riprese di tutte le postazioni, permettendo instant replay con cambi di inquadratura. Davanti al regista e ai suoi collaboratori vi è un largo bancone contenente i controlli manuali delle sorgenti audio/video. Secondo potenza e grandezza è possibile accedere a server di archivio video digitale.

La posizione delicata di questa figura è data dal tempo, ovvero dalla diretta dell'evento che - al contrario del regista cinematografico - pone il regista tv davanti a scelte, creazioni, controlli immediati e tempestivi, senza possibilità di rimandare o ripetere. Ogni errore è immediatamente percepito dall'utenza (telespettatore). I coefficienti di difficoltà variano dal controllo di un talk-show (più semplice - immagini statiche e posizioni prestabilite), ad uno spettacolo tv (sceneggiatura e tipologia di riprese prestabilite) fino ad eventi sportivi o live news. Si pensi alle partite di calcio in diretta, quanto immediata deve essere la scelta di un campo largo (rettangolo di gioco intero), abbinato a primi piani dei protagonisti, instant replay ecc. Quando ciò non avviene con fluidità e sapienza il risultato può essere seccante e scadente e il telespettatore se ne accorge subito, lamentandosi.

L'operatore di ripresa è collegato con la regia tramite Intercom (con connessione cablata o radio), mentre i conduttori sono informati su quale telecamera li sta riprendendo da un LED rosso, il tally, posizionato sulla telecamera stessa.

L'abilità di un regista è definita nel mantenere viva l'attenzione del telespettatore: stacchi frequenti e variazioni di ripresa, nel ritmo corretto imposto dall'evento, hanno questa funzione.

A differenza del collega cinematografico, il regista televisivo riceve meno considerazione, meriti e riconoscimenti, seppur esistano concorsi per questa figura. Capita che nella trasmissione stessa se ne possa venir omesso perfino il nome: il suo ruolo è difficile quanto poco visibile, come quello di molti altri tecnici radiotelevisivi. Negli anni 60/70 per quanto riguarda la televisione italiana, i registi televisivi erano ben più famosi e considerati (Antonello Falqui, Romolo Siena, Eros Macchi etc.) poiché sovraintendevano anche alla parte artistica e non solo tecnica. Come teorizzò un noto critico televisivo, si passò a una "regia da studio" fatta dai conduttori stessi (chi non ricorda Funari con i suoi "damme' la 2" parlando in diretta col suo regista, scegliendo la telecamera che lo doveva inquadrare). Il regista televisivo di oggi non sceglie più la dinamica del racconto, ma si limita a seguire le indicazioni dei vari conduttori di turno (vedi Barbara D'Urso, Federica Sciarelli etc..)


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