Regno di Polonia | |
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Il Regno di Polonia attorno al 1190 | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Królestwo Polskie |
Lingue ufficiali | polacco (parlato) latino (scritto) |
Capitale | Cracovia, Poznań |
Politica | |
Forma di Stato | regno |
Nascita | 1138 con Ladislao II |
Fine | 1320 con Venceslao III |
Territorio e popolazione | |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Regno di Polonia |
Succeduto da | Regno di Polonia |
Il Regno di Polonia durante il periodo della frammentazione fu lo Stato polacco esistito negli anni compresi tra la morte di Boleslao III nel 1138 e l'incoronazione di Ladislao I nel 1320; durante tale arco temporale, i duchi delle varie province polacche si contesero il potere a più riprese.
La decisione compiuta da Boleslao III di ripartire alla sua morte il regno in distretti da assegnare a ognuno dei suoi figli ebbe effetti negativi sul futuro della Polonia, in quanto generò delle lotte intestine tra le varie entità semi-indipendenti che si protrassero per circa due secoli. In verità, processi simili avevano già avuto luogo in precedenza nella storia dello Stato dei Piast, ma l'eventualità di dare vita a un'eccessiva frammentazione venne sempre scongiurata.
La parentesi storica in esame contribuì a far emergere regionalismi e accrebbe il ruolo della nobiltà (szlachta) nelle corti e dell'alto clero nella politica statale. La mancanza di una forte autorità decisionale in grado di concentrare nelle sue mani le forze dell'intero regno, unita alla frequente mancanza di cooperazione tra i singoli principi, contribuirono all'indebolimento dell'intera Polonia. Tale scenario favorì inoltre la perdita di diverse regioni prima facenti capo a Cracovia, le quali passarono in mano ad altre realtà politiche. Si pensi al fatto che i principati della Pomerania riuscirono a conseguire una propria autonomia (quelli occidentali furono influenzati dai margravi di Brandeburgo, mentre il ducato di Pomerelia, localizzato all'estremo oriente, fu conquistato dal Stato monastico dei Cavalieri Teutonici nel XIV secolo), la Marca di Brandeburgo acquisì la terra di Lebus e i ducati della Slesia finirono in gran parte nella sfera di influenza dal regno ceco. La disaggregazione distrettuale di fatto ingenerò la trasformazione della Polonia in una confederazione di principati uniti solo da un capo di stato comune che, in teoria, si imponeva solo in tema di politica estera. Nelle fasi più critiche, non vi fu nemmeno tale unità di intenti e i distretti agirono in maniera autonoma e a proprio piacimento.
Malgrado un quadro così complicato, dopo il turbolento XIII secolo si assistette a una fase di sviluppo culturale e commerciale che consentì ai polacchi dell'epoca di vivere in un periodo storico relativamente florido. Al contempo, si assistette a una migrazione di massa di comunità ebraiche e tedesche che favorirono la crescita demografica e la proliferazione del moderno diritto vigente nel Sacro Romano Impero.