Repubblica dell'Artsakh

Repubblica dell'Artsakh
Repubblica dell'Artsakh - Localizzazione
Repubblica dell'Artsakh - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica del Nagorno-Karabakh (1992-2017)
Repubblica dell'Artsakh (2017-2024)
Nome ufficiale(HY) Արցախի Հանրապետություն
trasl.: Artsakhi Hanrapetut’yun
Lingue ufficialiarmeno
russo
Lingue parlateArmeno
InnoAzat u Ankakh Artsakh
Capitale(HY) Ստեփանակերտ
trasl.: Step'anakert
Politica
Forma di governoRepubblica semipresidenziale (1992-2017)
Repubblica presidenziale (2017-2024)
Nascita10 dicembre 1991 (referendum)
6 gennaio 1992 (proclamazione)
Causaindipendenza dall'Azerbaigian dopo la dissoluzione dell'URSS
Fine1º gennaio 2024 (de facto)
Causaoffensiva azera nel Nagorno Karabakh del 2023 e armistizio
Territorio e popolazione
Popolazione150 000 nel (stima 2015)
Economia
ValutaDram armeno insieme al Dram karabakho
Varie
Prefisso tel.+37447
confini originari della repubblica dopo la sua proclamazione (verde chiaro) e dopo la guerra del 2020 (giallo)
Evoluzione storica
Preceduto daOblast' autonoma del Nagorno Karabakh
Ora parte diAzerbaigian (bandiera) Azerbaigian

L'Artsakh o Nagorno Karabakh, ufficialmente Repubblica dell'Artsakh (in armeno Արցախի Հանրապետություն?, Artsakhi Hanrapetut’yun) o Repubblica del Nagorno Karabakh (in armeno Լեռնային Ղարաբաղի Հանրապետություն?, Lernayin Gharabaghi Hanrapetutyun)[1][2] era uno Stato a riconoscimento limitato autoproclamatosi indipendente dall'Azerbaigian e riconosciuto solo da tre Stati non appartenenti all'ONU.[3][4]

La regione del Nagorno Karabakh, situata nel Caucaso meridionale, a prevalenza armena, fu rivendicata sia dalla Repubblica Democratica di Azerbaigian sia dalla Prima Repubblica di Armenia quando entrambi i Paesi divennero indipendenti nel 1918, dopo la caduta dell'Impero russo.[5][6] Una breve guerra per la regione scoppiò nel 1920. La disputa fu in gran parte archiviata dopo che l'Unione Sovietica stabilì il controllo sull'area e creò l'Oblast' autonoma del Nagorno-Karabakh all'interno della RSS dell'Azerbaigian nel 1923. Nonostante le discriminazioni subite dalle autorità sovietiche azere, alla caduta dell'Unione Sovietica gli armeni restavano la popolazione maggioritaria nella regione.[7][8] Nel 1991, un referendum tenutosi nell'Oblast' autonoma e nella vicina regione di Šahowmyan condusse a una dichiarazione di indipendenza. Il conflitto politico tra Armenia e Azerbaigian sfociò in una vera e propria guerra nel 1992,[9] che fu vinta dall'Artsakh, con il sostegno dell'Armenia. Sebbene nel 1994 sia stato firmato un accordo di cessate il fuoco, la situazione di conflitto congelato ha lasciato il territorio a prevalenza armena, dai confini corrispondenti grosso modo a quelli dell'antica regione dell'Artsakh, de facto indipendente con un governo autoproclamato a Step'anakert, benché pesantemente dipendente dall'Armenia e strettamente integrato con essa, quasi come una parte di essa.[10][11] Alcune porzioni del territorio (parte della regione di Šahowmyan e i bordi orientali delle regioni di Martouni e Martakert) erano rimasti comunque sotto controllo azero, pur essendo rivendicate dagli armeni come parte integrante del loro Stato.

Nel 2017, un referendum nella Repubblica del Nagorno-Karabakh approvò una nuova costituzione che trasformava il sistema di governo da semipresidenziale a presidenziale, con una legislatura unicamerale, e cambiava il nome dello Stato da Repubblica del Nagorno-Karabakh a Repubblica di Artsakh, anche se entrambi i nomi sono rimasti ufficiali.

Dal 1994 al 2020, le truppe armene e azere sono rimaste separate da una linea di contatto contestata,[12] con sporadici incidenti e caduti da ambo le parti, che dimostravano il rischio sempre presente del riaccendersi della guerra.[13] Nel corso della seconda guerra del Nagorno Karabakh del 2020, buona parte del territorio dell'Artsakh è finito sotto il controllo dell'Azerbaigian, sia per le conquiste militari nel corso del conflitto sia per quanto stabilito dall'accordo di cessate il fuoco.[9] Di fatto, lo Stato secessionista è rimasto interamente circondato dall'Azerbaigian, eccezion fatta per lo stretto collegamento con l'Armenia garantito dal Corridoio di Laçın, sotto controllo e vigilanza russa per il mantenimento della pace e interdetto dal 12 dicembre 2022. Questo blocco ha avuto gravi conseguenze umanitarie dal momento che è stato interrotto il transito di beni essenziali come cibo, medicine e carburante oltre che, in certe occasioni, anche gas, elettricità e telecomunicazioni.[14][15][16]

Nel settembre 2023, l'Azerbaigian ha lanciato un'altra offensiva militare. Il governo della Repubblica dell'Artsakh ha accettato di disarmarsi e di avviare colloqui con l'Azerbaigian, provocando la fuga degli armeni dall'area. Al 1º ottobre 2023, la quasi totalità della popolazione del Nagorno-Karabakh si era rifugiata in Armenia.[17] Il presidente dell'Artsakh ha annunciato di aver firmato un decreto per sciogliere tutte le istituzioni della Repubblica entro il 1º gennaio 2024, ponendo così fine alla sua esistenza.[18][19] Tuttavia, a fine dicembre lo stesso presidente in carica, Samvel Šahramanyan e funzionari della repubblica hanno dichiarato che non vi è alcun decreto di scioglimento e che le istituzioni avrebbero continuato a operare in Armenia.[20][21]

  1. ^ Ministero Affari Esteri, Costituzione. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2022).. L'art.1.2 della Costituzione recita che i nomi di Repubblica dell'Artsakh e Repubblica del Nagorno Karabakh sono identici; tuttavia nelle intestazioni ufficiali la prima denominazione sta progressivamente sostituendo la seconda.
  2. ^ Search | NKR, su nkr.am. URL consultato il 17 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2023).
  3. ^ Abcasia, Ossezia del Sud e Transnistria.
  4. ^ The Foreign Policy of Counter Secession: Preventing the Recognition of ... - James Ker-Lindsay - Google Books, su web.archive.org, 15 gennaio 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2023).
  5. ^ Richard G. Hovannisian, The Republic of Armenia, Volume I: 1918-1919, University of California Press, 1971, pp. 80 - 81.
  6. ^ Yamskov, A. N., Ethnic Conflict in the Transcausasus: The Case of Nagorno-Karabakh," Special Issue on Ethnic Conflict in the Soviet Union for the Theory and Society, 20, ottobre 1991, pp. 649 - 650.
  7. ^ Parts of a Circle I: The Road to War (Documentary), Media Initiatives Center, Internews Azerbaijan, Humanitarian Research Public Union, maggio 2020.
  8. ^ Thomas de Waal, Black Garden: Armenia and Azerbaijan through Peace and War, New York University Press, 2003, pp. 3, 137 - 140, ISBN 0-8147-1944-9.
  9. ^ a b Morning Brief: Violence in Nagorno-Karabakh, ASEAN Meets, and Other News, su foreignpolicy.com, 9 agosto 2022. URL consultato il 17 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2022).
  10. ^ (EN) Nagorno-Karabakh Conflict, su Global Conflict Tracker. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  11. ^ James Hughes, Ethnicity and Territory in the Former Soviet Union: Regions in Conflict, p. 211, ISBN 978-0-7146-8210-5.
  12. ^ (EN) How the Nagorno-Karabakh conflict has been shaped by past empires, su Premium, 25 settembre 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  13. ^ (EN) The Nagorno-Karabakh Conflict: A Visual Explainer, su crisisgroup.org, 27 ottobre 2020. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  14. ^ International Association of Genocide Scholars, Statement Condemning the Azerbaijani Blockade of the Artsakh (Nagorno-Karabakh) (PDF), su genocidescholars.org.
  15. ^ (EN) New Troubles in Nagorno-Karabakh: Understanding the Lachin Corridor Crisis, su crisisgroup.org, 22 maggio 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  16. ^ (EN) Artsakh Blockade Nearing 1 Month, Shortages Widespread | Atlas News, su theatlasnews.co, 9 gennaio 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  17. ^ (EN) Nagorno-Karabakh almost empty as most of population flees to Armenia, su RFI, 30 settembre 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  18. ^ Nagorno-Kharaback: Dei "manifestanti" azeri occupano il corridoio che collega la Repubblica con l'Armenia., su lastampa.it.
  19. ^ La repubblica separatista del Nagorno Karabakh verrà ufficialmente sciolta, su ilpost.it.
  20. ^ Nagorno-Karabakh Separatist Leader Says Dissolution Decree Not Valid, su rferl.org.
  21. ^ Karabakh president: No legal document that envisages Artsakh state institutions’ dissolution, su news.am.

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