Rospo delle canne | |
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Maschio adulto Femmina adulta | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Amphibia |
Ordine | Anura |
Famiglia | Bufonidae |
Genere | Rhinella |
Specie | R. marina |
Nomenclatura binomiale | |
Rhinella marina (Linnaeus, 1758) | |
Sinonimi | |
Distribuzione del rospo delle canne; in blu l'areale nativo, in rosso l'areale in cui è stato introdotto
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Il rospo delle canne (Rhinella marina (Linnaeus, 1758)), noto anche come rospo gigante neotropicale o rospo marino, è un grande rospo terrestre facente parte della famiglia Bufonidae[6], originario del Centro e Sud America, oltre a essere stato introdotto in varie isole dell'Oceania e dei Caraibi, e soprattutto nell'Australia settentrionale. Viene spesso inserito per limitare o eliminare la presenza di serpenti velenosi. Si tratta del rospo più grande al mondo, ed è membro del genere Rhinella, che comprende molte specie di veri rospi che si trovano in tutta l'America centrale e meridionale, sebbene fosse stato in precedenza assegnato al genere Bufo.
Il rospo delle canne è una specie antica: un rospo fossile (l'esemplare UCMP 41159) facente parte della fauna di La Venta del Miocene superiore della Colombia, è risultato indistinguibile dai moderni rospi delle canne del Sud America settentrionale. L'esemplare è stato trovato in un deposito di pianura alluvionale, il che suggerisce che fin dalla sua comparsa questo animale prediligeva gli habitat aperti. I rospi delle canne sono una specie molto prolifica; le femmine depongono le uova in un singolo grappolo che può contenere migliaia di uova. Il suo successo riproduttivo è in parte dovuto all'alimentazione opportunistica: ha una dieta insolita tra gli anuri, che consiste sia di materia morta sia vivente. Gli adulti hanno una lunghezza media di 10–15 centimetri (4-6 pollici); l'esemplare più grande registrato aveva una lunghezza di 24 centimetri (9,4 pollici).
Il rospo delle canne possiede delle ghiandole velenose dietro la testa, e i girini sono altamente tossici per la maggior parte degli animali se ingeriti. La sua pelle tossica può uccidere molti animali, sia selvatici sia domestici, per questo sono particolarmente pericolosi per i cani. A causa del suo vorace appetito, il rospo delle canne è stato introdotto in molte regioni del Pacifico e delle isole dei Caraibi come metodo naturale per il controllo dei parassiti agricoli. Il nome comune della specie deriva proprio dal suo uso contro lo scarabeo delle canne (Dermolepida albohirtum), che danneggia le coltivazioni delle canne da zucchero. Il rospo delle canne è ora considerato un parassita e una specie invasiva in molte delle regioni in cui è stato introdotto, guadagnandosi un posto nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.[7] Il film del 1988 Cane Toads: An Unnatural History ha documentato le prove e le tribolazioni dell'introduzione dei rospi delle canne in Australia, dove la specie ha provocato i danni più ingenti all'ecosistema.