La Riforma monetaria di Aureliano, venne attuata attorno al 274 allo scopo di risolvere il periodo di crisi del III secolo, denominato dell'anarchia militare, iniziato con la fine della dinastia dei Severi (nel 235), che aveva comportato pesanti conseguenze economiche e sociali. Tale riforma portò ad una revisione del sistema monetale imperiale romano. L'occasione di questa riforma fu data ad Aureliano dalla rivolta, repressa nel sangue, di Felicissimo e dei monetarii di Roma del 271.[1][2][3]
«Hoc imperante etiam in urbe monetarii rebellaverunt vitiatis pecuniis et Felicissimo rationali interfecto. Quos Aurelianus victos ultima crudelitate conpescuit.»
«Sotto il suo (di Aureliano) regno a Roma anche i lavoratori della zecca si ribellarono per le monete false, e il responsabile della zecca di Roma, Felicissimo rimase ucciso. Aureliano, avendoli vinti, li domò con l'estremo rigore.»