Secolo dell'umiliazione

Resa del comando cinese in Giappone durante la prima guerra sino-giapponese nel 1894.

Secolo dell'umiliazione, chiamato anche Cent'anni di umiliazione nazionale (in mandarino 百年国耻 Bǎinián Guóchǐ), è il termine usato in Cina per riferirsi al periodo di intervento e sottomissione della dinastia Qing e della Repubblica di Cina da parte delle potenze occidentali e dal Giappone dal 1839 al 1949[1].

Il termine appare per la prima volta nel 1915, in un contesto storico caratterizzato dal crescente nazionalismo cinese che si opponeva alle ventuno richieste avanzate dal governo giapponese e alla loro accettazione da parte di Yuan Shikai, presidente della Cina. Successivamente, il Kuomintang (Partito Nazionalista Cinese) e il Partito Comunista Cinese resero popolare questa espressione.

La fine di questo periodo è generalmente attribuita all'istituzione della Repubblica popolare cinese nel 1949. Tuttavia, alcuni intellettuali e politici cinesi affermano che solamente la riconquista di Taiwan[2] potrà porre definitivamente fine al Secolo dell'Umiliazione.

  1. ^ The "Century of Humiliation," Then and Now: Chinese Perceptions of the International Order, in Pacific Focus, vol. 25, 2010, pp. 1–33, DOI:10.1111/j.1976-5118.2010.01039.x.
  2. ^ Kilpatrick Ryan, National Humiliation in China, su e-ir.info, e-International Relations.

Secolo dell'umiliazione

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