Spalato

Spalato
città
(HR) Split
Spalato – Stemma
Spalato – Bandiera
Spalato – Veduta
Spalato – Veduta
Panorama di Spalato, sul cui sfondo si vede il monte Mariano
Localizzazione
StatoCroazia (bandiera) Croazia
Regione Spalatino-dalmata
Amministrazione
SindacoIvica Puljak (Centro) dal 30-5-2021
Territorio
Coordinate43°30′N 16°26′E
Altitudine1 - 178 m s.l.m.
Superficie79,00 km²
Abitanti160 577 (2021)
Densità2 032,62 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale21000
Prefisso021
Fuso orarioUTC+1
TargaST
Nome abitantispalatini
Patronosan Doimo
Giorno festivo7 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Spalato
Spalato
Sito istituzionale

Spàlato (in croato: Split) è il capoluogo della regione spalatino-dalmata, principale centro della Dalmazia, avente 160 577 abitanti (2021). Sede dell'università e dell'arcidiocesi di Spalato-Macarsca, sorge tra la parte orientale della baia dei Castelli e il canale di Spalato. È celebre per il Palazzo di Diocleziano, la porta Aurea e la Cattedrale di San Doimo con il suo campanile. Sono notevoli le rovine romane dell'acquedotto di Diocleziano. Il complesso storico di Spalato con il Palazzo di Diocleziano è inserito nella lista dell'UNESCO.

Fu fondata come colonia greca di Issa (la moderna Lissa), a sua volta colonia della città siciliana di Siracusa, a sua volta colonia di Corinto, con il nome di Aspálathos (Aσπάλαθος) oppure Spálathos (Σπάλαθος), intorno al III-II secolo a.C.

Nel 293 d.C. l'imperatore romano Diocleziano, il cui dominato durò dal 284 d.C. al 305 d.C., decise di costruire il suo Palazzo di fronte al mare, vicino alla città di Salona nel municipium di Spalatum. La costruzione durò dal 295 al 304 d.C.

Palazzo di Diocleziano

Per diversi secoli Spàlato fece parte dell'Impero bizantino, nel quale riuscì ad avere una certa importanza. Successivamente entrò nel Regno di Croazia e Dalmazia, per poi passare al Regno d'Ungheria, nel contesto del quale mantenne la sua autonomia comunale.

La Repubblica di Venezia ne prese il pieno possesso nel 1420. Spàlato entrò ufficialmente nello Stato da Mar, cioè nei domini marittimi della repubblica veneziana, e vi rimase fino al 1797. Quel periodo lasciò numerose vestigia, sia culturali che architettoniche. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia che avvenne nel 1797 per mano di Napoleone, Spàlato, secondo il trattato di Campoformio, passò all'Impero austriaco, che la tenne fino al 1806. Con la pace di Presburgo fu ceduta al Regno d'Italia napoleonico (fino al 1809). Dal 1809 al 1813 la città fece parte delle Province Illiriche. Con il Congresso di Vienna, nel 1814, Spàlato tornò all'Impero austro-ungarico entrando a far parte del Regno di Dalmazia, territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, rimanendoci fino al termine della prima guerra mondiale nel 1918.

A partire da quest'ultimo evento iniziò l'esodo di una parte consistente degli italiani e degli italofoni della Dalmazia, tra cui gli spalatini italiani, verso Zara e Lagosta, che vennero invece annesse al Regno d'Italia, e verso l'Italia stessa. Nell'aprile del 1941, dopo l'invasione della Jugoslavia, Spàlato fu occupata dall'esercito italiano e annessa assieme a Càttaro al nuovo Governatorato della Dalmazia nella provincia italiana di Spalato, che oltre alla città comprendeva le limitrofe Traù e Sebenico, insieme alle isole Lissa, Curzola, Cazza, Lagosta, Pelagosa e Meleda. Dopo la seconda guerra mondiale Spàlato entrò a far parte della Repubblica Socialista di Croazia, repubblica costitutiva della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

Vista sulla riva e sul lungomare cittadino della città

Durante il periodo socialista la città sperimentò un boom economico e demografico, con la fondazione di decine di nuove fabbriche e aziende. Dalla dissoluzione della Jugoslavia, iniziata nel giugno 1991, Spàlato fa parte della Croazia indipendente. Tra le conseguenze ci fu un timido risveglio della coscienza etnica dei dalmati italiani presenti a Spàlato e nel resto della Dalmazia.


Spalato

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