Per strutturalismo, si intende in linguistica la teoria e il metodo delle scuole e correnti elaborate sulla base teorica del linguista svizzero Ferdinand de Saussure. Il "Cours de linguistique générale" (1916) di Saussure si propone lo studio della lingua intesa come sistema autonomo e unitario di segni, dando rilievo primario al sistema (struttura) rispetto ai singoli elementi, all'asse della sincronia rispetto a quello della diacronia.
Lo strutturalismo, di tradizione e prospettiva positivistica storica, si è occupato dei valori e delle funzioni determinate dalle relazioni reciproche dei singoli elementi linguistici, considerati come parti di un ordinamento strutturale e di un insieme di fenomeni in continua interdipendenza e interazione.
Successivamente, in special modo in Francia durante gli anni sessanta, il metodo e le teorie dello strutturalismo linguistico sono stati estesi in ambito critico letterario e scientifico, con particolare riguardo all'antropologia, alla psicoanalisi, al marxismo e all'epistemologia.