La torrefazione della biomassa, p.e. dal legno o dal frumento, è una forma lieve di pirolisi a temperature comprese tra 200 e 320 °C. La torrefazione modifica le proprietà della biomassa per fornire un combustibile di migliore qualità per le applicazioni di combustione e gassificazione. La torrefazione produce un prodotto sufficientemente secco da ridurre o eliminare il suo potenziale di decomposizione organica. La torrefazione combinata con la densificazione crea un vettore di combustibile denso di energia da 20 a 21 GJ/ton di potere calorifico inferiore (LHV).[1] La torrefazione innesca la reazione di Maillard dei materiali coinvolti. La biomassa torrefatta può essere utilizzata come vettore energetico o come materia prima per la produzione di biocarburanti e sostanze chimiche.[2]
La biomassa può essere un'importante fonte di energia,[3] con una grande varietà di potenziali fonti, ciascuna con le proprie caratteristiche. Per creare catene efficienti da biomassa a energia, la torrefazione della biomassa, combinata con la densificazione (pellettizzazione o bricchettazione), è un passo importante verso il superamento delle sfide logistiche nello sviluppo di soluzioni energetiche sostenibili su larga scala, rendendone più facile il trasporto e lo stoccaggio. I pellet o i bricchetti da biomassa hanno una densità maggiore, contengono meno umidità e sono più stabili durante lo stoccaggio rispetto alla biomassa da cui derivano.