Turdus philomelos

Tordo bottaccio
Turdus philomelos
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaMuscicapoidea
FamigliaTurdidae
GenereTurdus
SpecieT. philomelos
Nomenclatura binomiale
Turdus philomelos
C.L.Brehm, 1831
Turdus philomelos
Turdus philomelos

Il tordo bottaccio (Turdus philomelos C.L.Brehm, 1831) è un uccello della famiglia dei Turdidi[2].

Molto diffuso, ha taglia medio-piccola e forma ben bilanciata. L’adulto ha il dorso bruno-marrone e il ventre bianco-crema picchiettato di nero, con il sottoala tendente al fulvo giallo. È celebrato da poeti e scrittori per il suo canto nuziale, particolarmente melodioso (donde il nome). È monogamo, molto territoriale durante il periodo della nidificazione. Fedele ai quartieri di svernamento e di nidificazione, migra di notte, a quote relativamente elevate, emettendo uno zip caratteristico. Insettivoro-frugivoro, ha una dieta che varia a seconda del periodo. La stagione riproduttiva inizia in marzo nell’Europa occidentale ed il mese seguente nell’Europa centrale e orientale. Nidifica in una grande varietà di contesti ambientali, caratterizzati dalla presenza di alberi d’alto fusto ricchi di sottobosco e di cespugli, dai boschi misti di latifoglie alle foreste di conifere, dai parchi cittadini ai frutteti. La deposizione delle uova avviene da fine giugno a fine agosto. Il nido è costruito dalla femmina che, nell’anno, compie due, talvolta tre covate. In autunno-inverno frequenta vigneti, frutteti, oliveti e la macchia mediterranea. È un migratore parziale, a seconda dell’area di origine e/o della sottospecie - T. p. clarkei e hebridensis mostrano un comportamento perlopiù sedentario ; le popolazioni compiono migrazioni più o meno lunghe, arrivando a percorrere fino a 5.000 chilometri. Le coppie migratrici svernano nel bacino del Mediterraneo, in settembre–ottobre. I movimenti di ritorno si svolgono da gennaio sino ad aprile-maggio. In Italia, la specie è presente dai primi di ottobre sino a tutto marzo. Come nidificante, è ampiamente diffuso su tutti i rilievi dell’Italia settentrionale, alpini e prealpini, e sull’Appennino centro-settentrionale. Sverna soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. La specie è classificata nella categoria Rischio minimo della Lista Rossa IUCN delle specie minacciate.

  1. ^ (EN) Turdus philomelos. The IUCN Red List of Threatened Species 2018: e.T22708822A132076619, su iucnredlist.org, BirdLife International. URL consultato il 16 maggio 2021.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Turdidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 maggio 2014.

Turdus philomelos

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