Legge 20 maggio 2016, n. 76 | |
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Unione civile celebrata dopo l'approvazione della legge | |
Titolo esteso | Legge 20 maggio 2016, n. 76, Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze |
Stato | Italia |
Tipo legge | Legge ordinaria |
Legislatura | XVII |
Proponente | Monica Cirinnà (PD) |
Schieramento | PD, SEL, SC, NCD, ALA, SVP, PATT, MAIE, UV, UpT, PSI, IdV[1][2] |
Promulgazione | 20 maggio 2016 |
A firma di | Sergio Mattarella |
Testo | |
in Gazzetta Ufficiale |
L'unione civile è un istituto giuridico[3][4] comportante la disciplina giuridica di una coppia formata da persone, anche dello stesso sesso,[5] finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci.
Le coppie di persone dello stesso sesso anagrafico che accedono a questo istituto hanno tutti i diritti e i doveri delle coppie sposate, tranne l’adozione. L'unione civile incide sullo stato civile della persona.
L'istituto, in vigore dal 5 giugno 2016, è stato introdotto dall'art. 1, commi 1-35, della Legge 20 maggio 2016, n. 76, a volte chiamata legge Cirinnà dal nome della senatrice promotrice e prima firmataria, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 21 maggio 2016 (GU Serie Generale n.118 del 21-5-2016) e denominata "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze".[6][7]