Unione di Vilnius e Radom

Polonia e Lituania, 1386–1434

L'unione di Vilnius e Radom (in polacco Unia wileńsko-radomska, in lituano Vilniaus-Radomo sutartis) fu una serie di tre atti passati a Vilnius, nel Granducato di Lituania, e confermati dal consiglio della Corona a Radom, nel Regno di Polonia nel 1401. L'unione corresse la precedente unione di Krewo (1385) e confermò il trattato di Astrava (1392). Vitoldo, granduca di Lituania, diventò pienamente a capo delle questioni lituane, mentre Jogaila, re di Polonia si tenne il titolo di Duca Supremo. Dopo la morte di Vitoldo, la Lituania sarebbe governata da Jogaila o dal suo erede. L'unione è generalmente vista come un rafforzamento dell'unione polacco-lituana.[1]

  1. ^ Jean W. Sedlar, East Central Europe in the Middle Ages, 1000–1500, History of East Central Europe, vol. 3, University of Washington Press, 1994, p. 388, ISBN 0-295-97290-4.

Unione di Vilnius e Radom

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