La vescica natatoria è un organo interno dell'anatomia dei pesci che contribuisce alla capacità di molti pesci ossei di controllare il galleggiamento. Essa viene utilizzata per adattare il peso specifico del pesce all'ambiente riempiendosi di gas, sfruttando il principio di Archimede, in modo da poter nuotare consumando meno energia e da poter effettuare spostamenti verticali senza nuotare. Inoltre, la vescica natatoria viene utilizzata come camera di risonanza, per produrre o ricevere suoni. La vescica natatoria è evolutivamente omologa ai polmoni. Charles Darwin la cita come esempio nella sua trattazione L'origine delle specie.[1] Pesci con disfunzioni, malattie o ferite alla vescica natatoria nuotano in maniera sconnessa.
I pesci cartilaginei,[2] come squali e razze, non hanno vesciche natatorie. Alcuni di loro possono controllare la profondità nuotando; altri conservano grassi o oli con densità inferiore a quella dell'acqua per produrre una spinta neutra o quasi neutra, che non cambia con la profondità.