Aureliano: Antoniniano[1] | |
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IMP C AVRELIANVS AVG, testa radiata e busto con corazza verso destra; | RESTITVTOR ORBIS, una figura femminile in piedi verso destra, dona ad Aureliano una ghirlanda, il quale si trova a sinistra e tiene uno scettro; BC in esergo (Zecca di Cizico, 2° officina, 8° emissione). |
coniato nella primavera 273-primavera 274; (23mm, 4.25 g, 5h). |
La zecca di Cizico fu una zecca romana con sede nella città di Cizico e attiva dalla metà del III secolo alla metà del VII.
La zecca fu attiva probabilmente sotto gli imperatori Valeriano e Gallieno[2] e certamente sotto Claudio il Gotico e (dopo una breve produzione per Quintillo) Aureliano, sotto il quale passò dalle due officine attive nel 271 alle cinque dell'estate 273 e al quale rese leale durante la guerra col Regno di Palmira.[3]
La zecca era attiva all'inizio del regno di Diocleziano e poi ancora sotto Valente (364), continuando fino al regno di Leone I; verso la fine del V secolo, però, la produzione andò quantitativamente diminuendo, fino a raggiungere, probabilmente, un'interruzione.[4] La zecca di Cizico fu nuovamente attiva nel VI secolo, sotto l'imperatore Giustino I e il suo successore Giustiniano I, e giocò un ruolo importante, insieme alla gemella zecca di Nicomedia, nella riforma monetaria del 539. Il suo segno di zecca era 'KY' o 'KYZ', e in questo periodo produsse solo monete in bronzo.[5] A causa dell'occupazione persiana non fu attiva nel 614/615 e poi ancora nel 625/626;[6] dopo una breve riapertura fu poi chiusa definitivamente a seguito della riorganizzazione voluta dall'imperatore Eraclio I (629), insieme alle zecche di Nicomedia e Tessalonica.[7]