Culminazione

In astronomia osservativa, la culminazione di un pianeta, stella o costellazione, è l'altezza (l'angolo di elevazione sopra l'orizzonte) raggiunta dall'oggetto quando transita per il meridiano locale dell'osservatore.[1] Questi eventi sono noti come "transiti meridiani" e sono utilizzati per la registrazione del tempo, la navigazione e vengono misurati con precisione con l'uso di appositi telescopi.

Durante un giorno siderale, un oggetto astronomico appare muoversi lungo un cammino circolare sulla sfera celeste collegato al movimento di rotazione della Terra creando due momenti in cui attraversa il meridiano geografico.[2][3]

Tranne che ai due poli geografici, ogni oggetto celeste incrocia il meridiano locale due volte: quando l'altezza è massima rispetto all'osservatore si parla di "culminazione superiore", quando è minima di "culminazione inferiore". Nel linguaggio normale, quando si parla di culminazione ci si riferisce tipicamente alla culminazione superiore.[2][3][4]

L'altezza di un oggetto alla sua culminazione superiore è pari a (90 - L + D), dove L è la latitudine dell'osservatore e D è la declinazione dell'oggetto.

  1. ^ Michael Hoskin, The Cambridge Concise History of Astronomy, Cambridge University Press, 18 marzo 1999, ISBN 978-0-521-57600-0.
  2. ^ a b Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, p. 8, ISBN 0521449219.
  3. ^ a b John Daintith e William Gould, The Facts on File Dictionary of Astronomy, Infobase Publishing, 2009, p. 110, ISBN 978-1438109329.
  4. ^ William Mackenzie, The National Encyclopaedia, vol. 8, n. 69, library, London, Edinburgh, and Glasgow, Ludgate Hill, E.C., 1879–81, p. 993.

Culminazione

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