Germania nazista

Germania nazionalsocialista
Germania nazista
Terzo Reich
Motto:
Ein Volk, ein Reich, ein Führer
(Un Popolo, uno Stato, una Guida)
non ufficiale; usato nei poster del governo
Germania nazionalsocialista Germania nazista Terzo Reich - Localizzazione
Germania nazionalsocialista
Germania nazista
Terzo Reich - Localizzazione
Il controllo territoriale della Germania durante il culmine della seconda guerra mondiale alla fine del 1942:

     Reich tedesco, inclusi il Protettorato di Boemia e Moravia e il Governatorato Generale per la Polonia

     Territori occupati sottoposti ad amministrazione civile (Reichskommissariat)

     Territori occupati sottoposti ad amministrazione militare (Militärverwaltung)

Dati amministrativi
Nome completoReich tedesco (1933-1943)
Grande Reich tedesco, Reich grande-tedesco o Reich della Grande Germania (1943-1945)
Nome ufficialeDeutsches Reich (1933-1943)
Großdeutsches Reich (1943-1945)
Lingue ufficialiTedesco
Lingue parlateTedesco
InnoDas Lied der Deutschen[1]

Horst-Wessel-Lied
CapitaleBerlino  (4.338.756 ab. / 1939)
Dipendenze
Politica
Forma di StatoTotalitarismo nazionalsocialista
Forma di governoRepubblica semipresidenziale (de iure)
Dittatura nazionalsocialista (de facto)
Presidente del Reich (1933-1934, 1945), Führer (1934-1945)Paul von Hindenburg (1933-1934)
Adolf Hitler (1934-1945)
Karl Dönitz (1945)
Cancelliere del ReichAdolf Hitler (1933-1945)
Joseph Goebbels (1945)
Lutz Graf Schwerin von Krosigk[nota 1] (1945)
Organi deliberativiReichstag
Nascita30 gennaio 1933 con Adolf Hitler
CausaNomina di Hitler a cancelliere del Reich
Fine23 maggio 1945 con Karl Dönitz
CausaResa incondizionata del Reich e scioglimento del governo dello stesso da parte delle Forze Alleate.
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEuropa centrale
Territorio originaleRepubblica di Weimar
Massima estensione696 265 km² nel 1943
Popolazione90 030 775 nel 1943
Economia
ValutaReichsmark
Commerci conPotenze dell'Asse
Bandiera della Svezia Svezia
Bandiera della Spagna Spagna
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo, protestantesimo
Religioni minoritarieCristianesimo positivo, ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Germania Repubblica di Weimar
Succeduto da Germania occupata
Bandiera dell'Austria Austria occupata
Bandiera della Polonia Governo Provvisorio della Polonia
Bandiera della Cecoslovacchia Terza Repubblica cecoslovacca
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Ora parte diBandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Austria Austria
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Bandiera della Russia Russia

Germania nazionalsocialista nota più comunemente come Germania nazista o Terzo Reich (in tedesco Drittes Reich, lett. "Terzo Impero" o "Terzo Stato") sono le definizioni con cui generalmente ci si riferisce alla Germania (più propriamente al Reich Tedesco) tra il 1933 e il 1945, quando venne governata dal regime totalitario del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori guidato dal cancelliere Adolf Hitler, che assunse il titolo di Führer.

Le denominazioni ufficiali furono Reich tedesco (Deutsches Reich) dal 30 gennaio 1933 al 26 giugno 1943 e Grande Reich tedesco, Reich grande-tedesco o Reich della Grande Germania (Großdeutsches Reich) dal 26 giugno 1943 all'8 maggio 1945, ma anche Reich millenario (Tausendjähriges Reich) per alludere a concetti escatologici.[nota 2]

Il 30 gennaio 1933 Hitler venne nominato cancelliere del Reich e, nonostante inizialmente fosse a capo di un governo di coalizione, si liberò velocemente dei partiti alleati, per poi, nel giro di un anno, accentrare nel governo e nella sua persona sia il potere esecutivo sia quello legislativo, esautorando completamente il Reichstag e ponendo le basi per quel governo totalitario di estrema destra dalle forti connotazioni nazionalistiche, militaristiche, collettiviste,[2][3][4][5] stataliste[6][7][8][9][10][11][12][13] e antisemite, nonché fortemente aggressivo in politica estera.

Durante la seconda guerra mondiale, la Germania e le altre potenze dell'Asse europee (Italia, Ungheria, Romania e Bulgaria) conquistarono e occuparono quasi tutta l'Europa (con l'eccezione di isole britanniche, Svizzera, Svezia, penisola iberica e Turchia europea), compresa parte della Russia europea; la Germania nazista fu lo Stato che, fatta eccezione per l'Impero romano, unificò e dominò maggiormente la superficie europea in tutta la storia dell'umanità.

I nazisti perseguitarono e assassinarono milioni di ebrei e di appartenenti ad altre minoranze etniche, in particolare popolazioni romaní e slave, perpetrando il genocidio noto come Olocausto. Furono inoltre perseguitati e spesso uccisi diversi esponenti antinazisti (perlopiù socialisti e comunisti), nonché massoni, testimoni di Geova, rom e sinti, omosessuali e anche persone affette da malattie ereditarie e congenite gravi di tipo sia fisico che mentale.

Tra il 1943 e il 1945 la Germania subì una continua serie di pesanti sconfitte da parte degli Alleati, in particolare Unione Sovietica, Stati Uniti e Regno Unito. Ciò portò alla completa capitolazione della Germania e all'occupazione del territorio tedesco, diviso in quattro settori, poi ridotti a due: uno filo-occidentale (la Germania Ovest) e l'altro filo-sovietico (la Germania Est).[14]

  1. ^ Prima strofa
  2. ^ Che cos'è il coraggio?, su books.google.it.
  3. ^ Da Marx a Mussolini e Hitler, le radici marxiste del nazionalsocialismo, su m.epochtimes.it.
  4. ^ Collettivismo e totalitarismo: F.A. von Hayek e Michael Polanyi (1930-1950), su m.francoangeli.it.
  5. ^ (EN) Daniel Hannan, All totalitarian ideologies are collectivist, in The Telegraph, 28 ottobre 2018. URL consultato il 3 luglio 2020.
  6. ^ Il "miracolo" economico della Germania Nazista | Starting Finance, su startingfinance.com, 14 maggio 2017. URL consultato il 3 luglio 2020.
  7. ^ Globalizzazione, Europa, immigrazione. Cosa deve insegnarci l’ascesa (e il crollo) del nazismo, su ilfoglio.it. URL consultato il 3 luglio 2020.
  8. ^ Stefano Petrucciani, Introduzione a Adorno, Gius.Laterza & Figli Spa, 1º febbraio 2015, ISBN 978-88-581-1885-6. URL consultato il 3 luglio 2020.
  9. ^ Markus Brunnermeier, Harold James e Jean-Pierre Landau, La battaglia delle idee: Alle radici della crisi (e del futuro) dell'euro, Egea, 16 maggio 2017, ISBN 978-88-238-7976-8. URL consultato il 3 luglio 2020.
  10. ^ Carlo Lottieri, Toh, adesso si accorgono che Hitler era uno statalista, su il Giornale, 28 febbraio 2007. URL consultato il 3 luglio 2020.
  11. ^ (EN) The Political Doctrine of Statism, su Mises Institute, 26 maggio 2011. URL consultato il 3 luglio 2020.
  12. ^ (EN) R. J. Overy e Richard J. Overy, The Nazi Economic Recovery 1932-1938, Cambridge University Press, 27 giugno 1996, ISBN 978-0-521-55286-8. URL consultato il 3 luglio 2020.
  13. ^ (EN) Brazil: German embassy triggers bizarre Nazi and Holocaust debate, su Deutsche Welle. URL consultato il 3 luglio 2020.
  14. ^ Keegan, 1989.


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