Nello studio delle scienze biologiche, la biocomunicazione è qualsiasi tipo specifico di comunicazione all'interno di (intraspecifica) o tra (interspecifica) specie di piante, animali, funghi, protozoi e microrganismi.[1] Comunicazione significa fondamentalmente interazioni mediate da segni che seguono tre livelli di regole (sintattiche, pragmatiche e semantiche). Nella maggior parte dei casi i segni sono molecole chimiche (sostanze semiochimiche), ma anche tattili, o come negli animali anche visivi e auditivi. Le biocomunicazioni degli animali possono includere vocalizzazioni (come tra le specie di uccelli in competizione), o produzione di feromoni (come tra varie specie di insetti),[2] segnali chimici tra piante e animali (come nella produzione di tannini utilizzati dalle piante vascolari per avvertire gli insetti), e comunicazione chimicamente mediata tra piante[3][4] e all'interno delle piante.
La biocomunicazione dei funghi dimostra che la comunicazione micotica integra interazioni interspecifiche mediate da segni tra organismi fungini, batteri del suolo e cellule radicali delle piante senza le quali la nutrizione delle piante non potrebbe essere organizzata. La biocomunicazione degli archeobatteri (Archaea) rappresenta i principali livelli delle interazioni mediate da segni negli acarioti più antichi dal punto di vista evolutivo.