Sinagoga di Jurbarkas. La Lituania era la roccaforte dei mitnagdim, con Vilna ritenuta una Gerusalemme degli studi talmudici. Chassidim e mitnagdimdivergevano in due interpretazioni all'interno dell'ebraismo rabbinico: i mitnagdim, come i loro avversari, credevano nella Kabbalah lurianica, che però utilizzarono quale rimpiazzo del metodo filosofico razionalista medievale come struttura teologica completa nel suo sviluppo tradizionale fino ad oggi.[1]. La Kabbalah lurianica rimane il tradizionale credo esoterico ebraico comunemente accettato, anche quando viene ristretto ad un circolo elitario di studiosi[2]. Comunque, gli studi kabbalistici dei mitnagdim e la pratica rimasero tradizionalmente confinati all'élite lituana, con devozione popolare nel rigore intellettuale talmudico e più tardi nell'etica. Il chassidismo invece popolarizzava la Kabbalah lurianica in una nuova spiritualità e unione mistica con il Divino per le masse. Paradossalmente la padronanza di letteratura rabbinica e Talmud, insieme all'attrazione per la filosofia chassidica, si riscontra in entrambe le fazioni[3]. La yeshiva litvak e la via chassidica continuano oggi come due correnti alternative riconciliate nell'ebraismo dell'Europa orientale.
Mitnagdim è il plurale di mitnaged o misnagid, che significa oppositore. Il più influente tra loro fu Rabbi Elijah ben Shlomo Zalman, soprannominato per i suoi meriti di grande studioso come Gaon di Vilna o il Gra. Il termine mitnaged ottenne un significato proprio tra gli ebreieuropei riferendosi agli ashkenaziti che si opponevano al sorgere e diffondersi del primo chassidismo, rappresentato dal fondatore del movimento, Israel ben Eliezer, meglio noto come il Baal Shem Tov.
Rabbi Chaim Volozhin fu il primo discepolo e seguace del Gaon di Vilna e fondò una yeshivah a Volozhin, spesso denominata come la Madre delle Yeshivot, in quanto in essa la gran parte delle yeshivot litvish (lituane) può essere tracciata.
Nel XIX secolo, con la progressiva assimilazione degli ebrei ashkenaziti, entrambe le fazioni sospesero la controversia tra di loro per contrastare gli sforzi dell'illuminismo ebraico di penetrare nelle comunità ebraiche orientali[5].
^Kabbalah: A Very Short Introduction, Joseph Dan, Oxford University Press 2007, capitolo sul chassidismo. Il Gaon di Vilna e Chaim Volozhin furono strettamente coinvolti nell'interpretazione kabbalistica. In Torah Lishmah: Study of Torah for Torah's Sake in the Work of Rabbi Hayyim Volozhin and his Contemporaries, Ktav Pub, Norman Lamm descrive Chaim Volozhin come il maggiore teorico dei mitnagdim, con Schneur Zalman di Liadi come la maggiore controparte chassidica. Lo scisma chassidico-mitnagdico si può rintracciare nella diversa interpretazione dell'immanenza e trascendenza dello Tzimtzumlurianico.
^Nel più contemporaneo ebraismo ortodosso solo piccoli gruppi accettano le precedenti forme kabbalistiche, oppure la non esoterica filosofia razionalista medievale, ma in entrambi i casi rimangono isolati rispetto al resto del mondo ebraico.
^The Mystical Origins of Hasidism, Rachel Elior, Littman Library of Jewish Civilization 2008
«Il ḥasidismo suscitò [...] la violenta opposizione di un movimento di rigida osservanza talmudica, che divenne particolarmente attivo a partire dal 1772 in Lituania sotto la guida del gā'ōn Elia di Vilna, che scomunicò il ḥasidismo; gli avversari dei ḥăsīdīm (che presero il nome di mitnaggĕdīm, ossia 'oppositori') tentarono addirittura di mobilitare contro di essi il governo russo.»
(Rendtorff, R. Giudaismo in Enciclopedia delle scienze sociali (1994), Enciclopedia Treccani.)