I Barberini (anticamente Tafani sin dall'XI secolo), originari di Barberino Val d'Elsa in Toscana, furono un'influente famiglia nobiliare italiana, trasferitasi prima a Firenze e poi a Roma.
La famiglia raggiunse l'apogeo della sua potenza grazie al cardinale Maffeo Barberini, che nel 1623 venne eletto papa con il nome di Urbano VIII e che permise alla famiglia di accrescere la propria fortuna e il proprio lustro. I Barberini ottennero, infatti, tra gli altri, anche il titolo di "Principe di Palestrina" nel 1627.
Furono inoltre grandi mecenati e protettori delle arti, circondandosi di grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro da Cortona. A loro si deve, ad esempio, la costruzione a Roma del maestoso palazzo Barberini o della stravagante chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, considerati capolavori dell'arte barocca. Tuttavia, d'altro canto, abusarono e sfregiarono gli antichi monumenti, tanto che è divenuta celebre la locuzione latina "Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini" («Quello che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini»).
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