Ab Urbe condita libri

Ab Urbe condita libri
(Storia di Roma)
Titolo originaleAb Urbe condita libri CXLII
Altri titoliStoria di Roma dalla sua fondazione
Historiae
Traduzione italiana dell'opera in una edizione del XV secolo
AutoreTito Livio
1ª ed. originaletra il 27 a.C. e il 14 d.C.
Editio princepsRoma, Sweynheym e Pannartz, 1469
Generetrattato
Sottogenerestoriografia annalistica
Lingua originalelatino
Altare di Marte dove è rappresentata la nascita di Romolo e Remo e la lupa che li allevò

Ab Urbe condita libri CXLII[1] (cioè I 142 libri dalla fondazione della Città, dove "la Città", per antonomasia, è Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), è il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma (753 a.C.).

L'opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1–10 e 21–45 (l'ultimo mutilo) e scarsi frammenti degli altri (celebri quelli relativi alla morte di Cicerone col giudizio di Livio sull'oratore, tramandati da Seneca il Vecchio).

  1. ^ centum quadraginta duo

Ab Urbe condita libri

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