Arenaria | |
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Laminazione incrociata in arenaria triassica a Runcorn Hill, Gran Bretagna | |
Categoria | roccia sedimentaria |
Tipo | roccia sedimentaria clastica |
Minerali principali | quarzo, feldspati, miche, calcite[1] |
Minerali accessori | zircone, apatite, monazite, magnetite, pirite[1] |
Tessitura | da stratificata a massiccia[1] |
Colore | bianco, grigio, giallo, rosso, bruno, verdastro[1] |
Utilizzo | fabbricazione di ruote da mulino e mole abrasive, materiale per usi edilizi[1] |
Affioramento | In moltissime aree del mondo, sono famose quelle in Sardegna che hanno dato vita ai Giganti di Mont'e Prama o all'intera città di Alghero, o quelle delle Prealpi piemontesi, lombarde, svizzere, e bavaresi; le Arenarie di Val Gardena in Trentino-Alto Adige; quelle a Petra in Giordania; lungo il Grand Canyon in Arizona ma anche quelle in Belgio e in Scozia.[1] |
Sezioni sottili di arenaria | |
Immagine a nicol paralleli | |
Immagine a nicol incrociati | |
Arenaria mal classata: i granuli, medio spigolosi, sono composti principalmente da quarzo |
L'arenaria (pietra arenaria se intesa come materiale lapideo) è una roccia sedimentaria composta di granuli dalle dimensioni medie di una sabbia. I granuli possono avere varia composizione mineralogica, in funzione dell'area di provenienza. Tra i grani più resistenti all'abrasione e all'alterazione chimica, comunemente abbondano quelli di quarzo, minerale che, proprio per la sua resistenza, è uno dei costituenti più comuni di queste rocce. I granuli sono tra loro legati da un cemento, originato dalla precipitazione chimica di minerali formati da ioni presenti nelle acque circolanti fra i pori interstiziali; comunemente come cemento si rinviene il carbonato di calcio, sia sotto forma di calcite, che di aragonite, meno abbondantemente la silice o talvolta un ossido di ferro.