Canis lupus

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Lupo grigio
Lupo grigio europeo (Canis lupus lupus)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineLaurasiatheria
(clado)Ferae
OrdineCarnivora
SottordineCaniformia
FamigliaCanidae
SottofamigliaCaninae
TribùCanini
SottotribùCanina
GenereCanis
SpecieC. lupus
Nomenclatura binomiale
Canis lupus
Linnaeus, 1758
Areale
Areale globale del lupo basata sulla valutazione IUCN del 2023.

Il lupo grigio (Canis lupus Linnaeus, 1758), detto anche lupo comune o semplicemente lupo, è un canide lupino, presente nelle zone remote del Nord America e dell'Eurasia. È il più grande della sua famiglia, con un peso medio di 43–45 kg per i maschi e 36-38,5 kg per le femmine.[2] Oltre che per le dimensioni, il lupo grigio si distingue dagli altri membri del genere Canis per il suo muso e le orecchie meno appuntite.[3] Il suo mantello invernale è lungo e folto, di colore prevalentemente grigio variegato. Alcuni esemplari presentano anche mantelli bianchi, rossi, bruni o neri.[4]

È la specie del genere Canis più abile nella caccia grossa cooperativa, come dimostrato dalla sua natura gregaria[5] e il suo linguaggio del corpo avanzato.[6][7] Ciononostante, è ancora abbastanza vicino geneticamente agli altri Canis, inclusi il coyote[8][9] e lo sciacallo (Canis aureus),[10] da poter produrre ibridi. La convivenza con l'uomo ha prodotto la prima domesticazione di un animale generando il cane domestico, il suo parente più vicino con cui condivide un progenitore comune dal quale si divise all'incirca 14 900 anni fa.[11]

È l'unico componente selvatico del genere Canis presente sia nel Vecchio che nel Nuovo Mondo.[9] Il lupo apparve per la prima volta in Eurasia nel Pleistocene, giungendo in Nord America almeno tre volte durante l'epoca Rancholabreana.[9] È un animale sociale, il cui gruppo sociale consiste di una famiglia nucleare.[2] Il lupo è tipicamente un superpredatore, minacciato seriamente soltanto dagli umani e da altri pochi superpredatori di taglia maggiore che condividono il suo habitat, quali le tigri.[12][13][14][15] È un predatore generalista[16] e opportunista, si ciba prevalentemente di ungulati di grossa taglia, ma anche di animali più piccoli, bestiame, carogne e scarti alimentari.[4]

Il lupo grigio è uno degli animali più conosciuti e studiati. Su di esso sono stati scritti più libri che su qualunque altro animale selvatico.[17] Ha una lunga storia d'associazione con gli umani, essendo detestato e perseguitato dalla maggior parte delle comunità pastorali, ma rispettato sia dalle comunità agrarie che da quelle di caccia e raccolta.[18] Sebbene la paura dei lupi sia caratteristica di tante culture umane, la maggior parte degli attacchi sugli umani sono stati attribuiti ad animali rabbiosi. I lupi non rabbiosi hanno attaccato e ucciso esseri umani, soprattutto bambini, ma solo sporadicamente, essendo timidi per natura.[19]

Un tempo era uno dei mammiferi più diffusi al mondo, soprattutto nell'emisfero boreale, prima che la persecuzione da parte dell'uomo provocasse la sua estinzione in gran parte dell'Europa occidentale, del Messico e degli Stati Uniti. Il lupo si trova soprattutto in Canada, negli USA in Alaska, in Europa settentrionale e in Asia settentrionale. In Italia (sugli Appennini e sulle Alpi Occidentali), in Francia, Svizzera e sui Pirenei è presente una sottospecie, il lupo appenninico (Canis lupus italicus), mentre sulle Alpi Orientali, in Italia, Slovenia e Austria, è presente la sottospecie tipica (Canis lupus lupus). In Sicilia era presente il lupo siciliano (Canis lupus cristaldii), che si estinse nel XX secolo.

Il declino della popolazione dei lupi grigi si è arrestato negli anni settanta, conducendo alla ricolonizzazione spontanea (come nell'Italia settentrionale) e alla reintroduzione artificiale (come negli USA) in zone in cui un tempo era estinto. Questo cambiamento è avvenuto grazie alla protezione legale e ai cambiamenti nella gestione rurale; tuttavia la concorrenza con l'uomo per il bestiame e la selvaggina, le preoccupazioni sulla possibilità di aggressioni e la frammentazione del suo habitat, continuano a rappresentare una minaccia per la specie. Malgrado ciò, è a "rischio minimo d'estinzione" secondo la Lista rossa IUCN.[1]

  1. ^ a b (EN) Canis lupus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Mech, p. 11.
    «As a species, the wolf is the largest member of the dog family, with adult males from most areas averaging 95 to 100 pounds and adult females, 80 to 85 pounds.»
    .
  3. ^ Young e Goldman, Parte I, p. 1.
  4. ^ a b Mech e Boitani, pp. 124-129.
  5. ^ Heptner e Naumov, p. 175.
  6. ^ Fox, pp. 21-40.
  7. ^ Zimen, p. 68.
  8. ^ Mech et al., 2014.
  9. ^ a b c Chambers et al., 2012.
  10. ^ Moura et al., 2014.
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore freedman2014
  12. ^ Heptner e Naumov, pp. 179, 193, 255.
  13. ^ Perry, p. 148.
  14. ^ Lopez, p. 38.
  15. ^ Mech et al., p. 265.
  16. ^ Alimentazione e caccia. Le prede preferite sono gli ungulati selvatici
  17. ^ Mech et al., p. xi.
  18. ^ Boitani, pp. 3-12.
  19. ^ Linnell et al.

Canis lupus

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