Il cinema o cinematografia (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento" e γραφή, graphì, "scrittura") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere.
La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921,[1] quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
Fernando Puma, nel suo libro 7 arts, preferisce lasciare, in modo classico, il Teatro quale forma d'arte legata alle Muse dell' Antica Grecia al posto del collegamento moderno con il Cinema.[2]. Béla Balázs focalizza ancora il linguaggio cinematografico: «sotto i nostri occhi (...) si è formata una nuova tecnica del vedere e del mostrare, (...) importantissima anche per il solo fatto che essa, per la prima volta nella storia, non è monopolio di "élites"».[3] Sulla mitizzazione di certi film, che invece necessiterebbero di una revisione continua, è stato scritto che «lo stesso Pavese, così legato alle suggestioni del mito, ammoniva tuttavia che non bisogna conservarlo nella bambagia».[4]