Elefante di Sri Lanka | |
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Elefanti dello Sri Lanka durante il bagno in un fiume. | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Elephantidae |
Genere | Elephas |
Specie | E. maximus |
Sottospecie | E. m. maximus |
Nomenclatura binomiale | |
Elephas maximus maximus Linnaeus, 1758 | |
Areale | |
Areale dell'elefante dello Sri Lanka nel 2015 secondo i dati dell'IUCN. |
L'elefante dello Sri Lanka (Elephas maximus maximus) è la sottospecie nominale, nonché la più grande, delle sottospecie dell'elefante asiatico. Essendo stata l'isola un tempo parte del subcontinente indiano, è più che probabile che i primi esemplari di questa sottospecie siano arrivati dall'India, attraversando l'istmo che anticamente collegava il continente allo Sri Lanka.
Attualmente, questi animali vivono superprotetti nei parchi nazionali di Sri Lanka, Sumatra e Maldive all'interno dei quali si sta osservando una conservanza della taglia massima degli esemplari, rispetto alle generazioni passate; questo può essere spiegato col fatto che gli esemplari "migliori" (più robusti, più forti) venivano frequentemente abbattuti o catturati per essere domati. Da oltre 2000 anni, infatti, questi animali vengono addomesticati dalle popolazioni locali per ornare i templi buddisti, per partecipare alle cerimonie religiose o, più frequentemente, per essere utilizzati come bestie da soma. Quando ci si è accorti che questo avrebbe cancellato l'elefante dalla terra si è deciso di proibirne la caccia e l'addomesticamento. Ora è sempre più frequentemente rimpiazzato dalle macchine e il fenomeno degli elefanti di Ceylon da soma è del tutto scomparso.