La neutralità di questa voce o sezione sugli argomenti politica e filosofia è stata messa in dubbio.
Motivo: Voce costituita come una gigantesca Ricerca Originale, che mescola insieme larghissime sezioni senza fonti e frasi con a supporto testi in lingue straniere (quasi sicuramente copiati e incollati da un'altra edizione di Wikipedia senza procurarsi il contenuto), testi senza alcuna indicazione della pagina (impossibile quindi risalire all'informazione nella fonte), libri dalla rilevanza tutta da dimostrare e un continuo POV contrapposto fossilizzatosi negli anni. A questo vanno aggiunte le numerosissime modifiche effettuate da IP e utenze neo-iscritte nel corso degli anni senza modificare però le fonti, creando così un discrasia tra il testo e il reale contenuto della fonte. Necessaria una profondissima revisione della voce
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti dei progetti di riferimento 1, 2.
Questa voce o sezione sull'argomento politica è ritenuta da controllare.
Motivo: La voce soffre di recentismi, trascurando inoltre quelle sfumature di sinistra che includono dottrinalmente la lotta armata nella loro prassi politica
L'estrema sinistra, chiamata a volte anche sinistra rivoluzionaria[1] o sinistra radicale[2], è un'area politica molto vasta e diversificata composta da correnti di pensiero e organizzazioni, nell'ambito della sinistra italiana e mondiale, che hanno come obiettivo comune il superamento del capitalismo tramite una rivoluzione culturale, e l'instaurazione di una società egualitaria, collettivista, in cui non è consentita la proprietà privata dei mezzi di produzione[3][4][5][6][7]. Nell'ambito della discussione sulle forme di governo, esponenti della sinistra estrema, sia in Italia che all'estero, hanno spesso negato valore al parlamentarismo liberale, visto come espressione del potere capitalista contro il proletariato, facendo talvolta appello alla lotta armata contro qualsiasi istituzione reputata repressiva (terrorismo rosso).[8][9]. Gran parte di tali correnti e organizzazioni fanno in effetti riferimento al pensiero marxista e/o anarchico (a loro volta divisi nelle varianti del trotskismo, marxismo-leninismo, stalinismo, comunismo, anarco-comunismo e, a partire dal XX secolo, femminismo e ambientalismo ecosocialista).[10][11][12][13][14]
^A partire dal XXI secolo, riprendendo una terminologia anglosassone, in precedenza nella vita politica italiana l'aggettivo radicale era utilizzato esclusivamente nei riguardi del Partito Radicale