Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta e pittore tedesco naturalizzato svizzero, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946.
La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e consta di quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddhartha (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il giuoco delle perle di vetro (1943). Ciascuno di questi lavori esplora la ricerca di autenticità dell'individuo, la conoscenza di sé e la spiritualità, che rispecchiano l'interesse dell'autore per l'esistenzialismo (Schopenhauer e Nietzsche), oltre che il misticismo della filosofia orientale, specialmente induista e buddhista.[1]
Assieme a Franz Kafka e Thomas Mann, Hesse è tra gli scrittori di lingua tedesca del XX secolo più letti nel mondo, tradotto in più di 60 lingue e con circa 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo.[2]
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