LED | |
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LED rosso, verde e blu di tipo 5mm | |
Tipo | Passivo, optoelettronica |
Principio di funzionamento | Elettroluminescenza |
Inventato da | Nick Holonyak Jr. (1962) |
Simbolo elettrico | |
Configurazione pin | Anodo e Catodo |
Vedi: componente elettronico | |
Il diodo a emissione di luce, in sigla LED (dall'inglese: Light Emitting Diodes),[1] è un dispositivo optoelettronico che sfrutta la capacità di alcuni materiali semiconduttori di produrre fotoni attraverso un fenomeno di emissione spontanea quando attraversati da una corrente elettrica.
Il materiale semiconduttore presenta due zone drogate differentemente in modo da avere portatori di carica opposta, elettroni e lacune, i quali secondo i principi di funzionamento del diodo a giunzione si ricombinano emettendo energia sotto forma di fotoni. Il primo LED fu sviluppato nel 1962 da Nick Holonyak Jr.[2][3]. Nel 2014 è stato assegnato il premio Nobel per la fisica a Isamu Akasaki e Hiroshi Amano dell'Università di Nagoya e a Shūji Nakamura dell'Università della California, Santa Barbara per le ricerche sul LED a luce blu.
Negli anni novanta, vennero realizzati LED con efficienza sempre più elevata e in una gamma di colori sempre maggiore, ma fu l'invenzione del led di colore blu a permettere di ottenere la luce bianca, ottenuta mischiando il blu il verde ed il rosso (RGB). Parallelamente, è aumentata la quantità di luce emessa a livelli competitivi con quelli delle comuni lampadine. Nell'illuminotecnica, il LED si configura come una tecnologia ad alta efficienza che garantisce un ottimo risparmio energetico.