Lancillotto | |
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Ultimo incontro di Lancillotto e Ginevra sulla tomba di Artù, dipinto di Dante Gabriel Rossetti. | |
Saga | Materia di Bretagna |
Autore | Possibilmente da Chrétien de Troyes |
1ª app. in | Erec e Enide (1170) |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Professione | Cavaliere errante, Cavalieri della Tavola Rotonda |
Nel ciclo arturiano, Lancillotto del Lago (o semplicemente Lancillotto, in francese Lancelot du Lac o Launcelot) è uno dei cavalieri della Tavola Rotonda.
Nella maggior parte della letteratura cavalleresca francese (e nelle opere da essa derivate) Lancillotto viene presentato come il più valoroso e fidato dei cavalieri al servizio di Re Artù. L'illecito e tragico amore tra Lancillotto e Ginevra (regina e moglie di Artù), che rompe l'equilibrio di Camelot (diventando una delle cause della sua caduta), fu uno dei simboli dell'amor cortese medievale. È celebre, per esempio, la citazione dantesca di Lancillotto e Ginevra nel canto di Paolo e Francesca della Divina Commedia.
Benché Lancillotto sia uno dei personaggi più celebri del ciclo arturiano, e uno dei meglio noti al pubblico moderno, egli non appare nella leggenda originale. Vi è tuttora un certo dibattito riguardo a chi sia l'autore che ha inventato il personaggio di Lancillotto; certamente, fu Chrétien de Troyes il primo a farne il protagonista di romanzo, il celebre Lancillotto o il cavaliere della carretta.