Accadico † akkadû | |
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Parlato in | Mesopotamia |
Periodo | III millennio a.C.-100 d.C. |
Locutori | |
Classifica | estinta |
Altre informazioni | |
Scrittura | scrittura cuneiforme |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue afro-asiatiche Lingue semitiche Lingue semitiche orientali |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | akk
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ISO 639-3 | akk (EN)
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Glottolog | akka1240 (EN)
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La lingua accadica o accada[1] (akkadû, in cuneiforme 𒅎𒀝𒂵𒌈)[2] era una lingua semitica orientale parlata nell'antica Mesopotamia, in particolare dagli Accadi e poi da Assiri e Babilonesi. L'accadico è la più antica lingua semitica mai attestata[3], che utilizza i caratteri cuneiformi come sistema di scrittura (utilizzati inizialmente dai Sumeri). La lingua è stata chiamata "accadico" dalla città di Akkad, forse una fondazione di Sargon, maggior centro abitato dell'impero accadico, ancora oggi non rintracciata con certezza.
L'influenza reciproca tra accadico e sumero ha reso le due lingue una lega linguistica[4]. I primi ritrovamenti di testi in accadico sono infatti nei testi sumeri e risalgono al XXIX secolo a.C.[5] Dalla metà del terzo millennio a.C. inizia l'apparizione di testi interamente in accadico (paleo-accadico). Risalenti da questo periodo in poi, sono poi stati ritrovati numerosi testi e frammenti in accadico di carattere scientifico, militare, politico e mitologico. Dal II millennio a.C. si riscontrano due varianti dell'accadico: l'assiro e il babilonese (che è una delle versioni presenti nelle iscrizioni di Bisotun). Grazie all'espansione dei regni paleo-babilonese, paleo-assiro e poi medio-assiro, l'accadico si diffuse in tutto il Vicino Oriente antico. Gli ultimi testi accadici ritrovati risalgono al 100 d.C. circa[6].