San Michele Arcangelo | |
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L'arcangelo Michele schiaccia Satana, Guido Reni, 1636 | |
Arcangelo e principe delle milizie celesti | |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 29 settembre e 8 maggio |
Attributi | ali, spada, armatura, bilancia, globo crucigero, scettro |
Patrono di | defunti, popolo ebraico[1], guardiano (e custode) della Chiesa Cattolica[2], patrono di Città del Vaticano[3], Bielorussia, Filippine, Francia, Germania, Israele, Ucraina, Normandia, Arcangelo, Bruxelles, Caltanissetta, Cebu, Kiev, Coreglia Antelminelli, compatrono di Napoli[4][5][6] e patrono di numerose regioni, città e comuni in tutto il mondo[7] Categorie di persone: infermi, forze dell'ordine, paramedici, marinai, paracadutisti, vigili del fuoco, radiologi, droghieri, soccorritori. In Italia è patrono di: Polizia di Stato, Brigata paracadutisti "Folgore", 9º Reggimento paracadutisti "Col Moschin", 1ºReggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", Ordine dei Minimi. |
Michele (in ebraico מִיכָאֵל? [mixaˈʔel]; in latino «Quis ut Deus?», “Chi è come Dio?”, che traduce Mîkhā'ēl; in greco antico: Μιχαήλ, letto Mikhaḗl; in latino Michaël; in arabo ميخائيل|, letto Mīkhā'īl) è un arcangelo nell'Ebraismo, nel Cristianesimo (tranne in quello avventista), e nell'Islam. Nel deposito della tradizione delle chiese Cattolica Romana e Ortodossa, nella fede Anglicana e Luterana, egli è chiamato "San Michele l'Arcangelo" (l'Arcangelo per antonomasia), o più brevemente "San Michele". Nella tradizione delle Chiese ortodosse orientali e ortodossa, egli è chiamato "Tassiarca[8] Arcangelo Michele", o più brevemente "Arcangelo Michele".[9]
L'attribuzione direttamente nel nome del titolo di santo, che pure ha origine nell'Antico Testamento, non è universalmente accettata da tutte le confessioni religiose. Invece, il nome proprio Michele (in ebraico מיכאל, di tipo teoforico) è tra quelli a cui la Bibbia[10] attribuisce espressamente il titolo di arcangelo, così come anche nei passi biblici che si riferiscono agli altri due ultimi arcangeli riconosciuti dalle citate confessioni: Gabriele[10] e Raffaele.[10]
Le menzioni più antiche del nome risalgono ad opere della letteratura giudaica del II e III secolo a.C., spesso ma non sempre di genere apocalittico, dove egli è il capo degli angeli e degli arcangeli e il responsabile della cura di Israele.[11][12][13][14] Il Cristianesimo ha conservato gran parte dei caratteri attribuiti a san Michele nella letteratura giudaica.[15]
Per la Chiesa cattolica, la solennità liturgica dei tre santi arcangeli ricorre il 29 settembre: in ordine, san Michele Arcangelo, san Gabriele Arcangelo, san Raffaele Arcangelo. San Michele si festeggia anche in queste date che ricordano particolari ricorrenze, e non si trovano nel comune calendario perché in tali date non compare come il Santo del giorno: l'8 novembre, l'8 maggio, il 6 settembre, il 16 ottobre e la terza domenica di Pasqua (la seconda domenica dopo Pasqua).
L'8 maggio 490 d.C., ad esempio, ricorre la data della sua apparizione a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nella grotta sul Gargano, da cui la devozione riprese a diffondersi rapidamente in tutta Europa.[16]
Michele è menzionato sempre con la stessa parola ebraica equivalente di arcangelo (tradotto anche come "principe") in: Gd 9; Ap 12, 7; Zc 13, 1-2; difensore degli amici di Dio in: Dn 10, 13.21; protettore del suo popolo in: Dn 12, 1. Nell'ultimo libro del Nuovo Testamento, l'Apocalisse di Giovanni, dopo la prima guerra in paradiso (menzionata in Ap 12:9, simmetrico a Genesi 3:20-24), l'arcangelo è protagonista nella seconda guerra terrena della donna (Maria, madre di Gesù Cristo) contro il drago.
Michele guida di nuovo alla vittoria la milizia celeste degli angeli di Dio contro Lucifero, che fu serafino e perciò fratello degli Arcangeli, e i suoi angeli (un terzo del totale), ribelli e apostati. Secondo la profezia, alla fine dei giorni, san Michele Arcangelo è destinato a squillare la tromba annunciatrice del gran giudizio finale, quando, dopo aver ricapitolato ogni cosa in Cristo, il Regno dei cieli verrà riconsegnato da Gesù Cristo a Dio Padre per l'eternità.
L'Islam accetta come rivelazione la totalità di Antico e Nuovo Testamento. Il nome di Mīkāʾīl (ميخائيل), o Mīkīl (ﻣﻴﻜﻴﻞ), è citato nel testo sacro principale, il Corano, quale angelo di pari rango con Jibrīl (Gabriele), inviati da Allah a istruire il profeta Maometto, dettandogli il Corano.
È il Celeste Protettore dell'Ordine dei Minimi di san Francesco di Paola.