Nella tradizione del sistema universitario sviluppatosi nel Medioevo occidentale latino, le nationes (dal latino nātĭo, -onis, nascita, stirpe, popolo) erano gruppi studenteschi che andarono strutturandosi nelle città universitarie europee, su basi etnico-linguistiche, in quanto comunità e aggregazioni di persone che frequentavano una determinata università provenendo da una medesima o omogenea entità linguistico-geografica-statuale.
L'affermarsi dell'impianto delle nationes accompagnò la fioritura e lo sviluppo dell'università medievale nella quale esse fiorirono in risposta a esigenze di solidarietà tra studenti "fuori sede"[1].
L'uso del termine nationes non deve far confondere il significato soggiacente alla comune appartenenza a confraternite, con il concetto di nazione così come sviluppatosi nel mondo occidentale in epoca moderna e come lo si intende in età contemporanea: con esso, infatti, non v'è una completa coincidenza, visto che, ad esempio, studenti di Bologna, come Niccolò Copernico, nativi della Prussia o della Slesia, erano automaticamente considerati come appartenenti alla Natio Germanorum[2].