Ronald Reagan Joseph Metcalf Norman Schwarzkopf Edward Trobaugh Jack B. Farris Nicholas Brathwaite Tom Adams Edward Seaga Vere Bird Aurelius Marie Eugenia Charles Kennedy Simmonds John Compton Milton Cato
L'operazione Urgent Fury è stata l'invasione dell'isola di Grenada condotta dagli Stati Uniti d'America del presidente Ronald Reagan a seguito di rivolgimenti politici che avrebbero potuto portare a un uso futuro dell'isola come base sovietico-cubana.[5]
Il 25 ottobre 1983 soldati degli Stati Uniti sbarcarono su Grenada e, dopo aver vinto la resistenza delle forze presenti sull'isola, rovesciarono il governo militare di Hudson Austin, da poco salito al potere.
L'invasione venne condannata dall'ONU come un attentato alla sovranità di Grenada e una violazione del diritto internazionale. Forti critiche arrivarono anche da singoli Stati quali il Regno Unito, Trinidad e Tobago, il Canada e molti altri. Approssimativamente un centinaio di persone persero la vita.[6]
La ricerca di un successo, che potesse permettere agli USA di superare e archiviare la sconfitta della guerra del Vietnam, è probabilmente da considerarsi una delle ragioni dell'invasione, a prescindere dalle sue reali implicazioni politiche o strategiche.[7][8]
^abcdef(EN) Operation Urgent Fury., globalsecurity.org, link verificato il 2 gennaio 2020: "49 sovietici, 24 nordcoreani, 16 tedeschi dell'est, 14 bulgari e 3 o 4 libici".