Rotari | |
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Rotari in una copia del Codex Legum Longobardorum dell'XI secolo | |
Re dei Longobardi Re d'Italia[1] | |
In carica | 636 – 652 |
Predecessore | Arioaldo |
Successore | Rodoaldo |
Nascita | Brescia, 606 |
Morte | 652 |
Casa reale | Arodingi |
Coniuge | Gundeperga |
Figli | Rodoaldo |
Religione | Arianesimo |
Rotari (in latino Rothari, citato anche come Chrotharius[2]; Brescia, 606 – 652) è stato re dei Longobardi e re d'Italia dal 636 al 652.
La memoria di Rotari è legata soprattutto al celebre editto, promulgato nel palazzo Reale di Pavia[3] alla mezzanotte tra il 22 ed il 23 novembre 643, con il quale codificò il diritto longobardo rimasto fino ad allora legato alla trasmissione orale. L'editto apportò significative innovazioni, come la sostituzione dell'antica faida (vendetta privata) con il guidrigildo (risarcimento in denaro), e limitò fortemente il ricorso alla pena capitale.