Satyricon | |
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Titolo originale | Satyricon libri |
Altri titoli | Satiricon, Satirici, Satyrici, Satyri fragmenta, Satirarum libri, Saturae |
Frontespizio di un'edizione del 1709 del Satyricon | |
Autore | Petronio Arbitro |
1ª ed. originale | 60 |
1ª ed. italiana | 1806-1807 |
Editio princeps | Milano, 1482 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | satirico, avventura, erotico |
Lingua originale | latino |
Ambientazione | una Graeca urbs campana[1], Crotone |
Protagonisti | Encolpio |
Coprotagonisti | Gitone, Eumolpo |
Antagonisti | Ascilto, Lica |
Altri personaggi | Trimalcione, Quartilla, Trifena, Circe, Criside, Proseleno, Enotea, Abinna, Ermenote, Fortunata, Scintilla, Agamennone, Nicerote |
Il Satyricon è un romanzo in prosimetro della letteratura latina, attribuito a Petronio Arbitro (I secolo d.C.). La frammentarietà e la lacunosità del testo pervenuto in età moderna hanno compromesso una comprensione più precisa dell'opera.
I manoscritti che tramandano l'opera sono discordanti riguardo al titolo, riportandone diversi: Satiricon, Satyricon, Satirici o Satyrici (libri), Satyri fragmenta, Satirarum libri. È consuetudine, però, riferirsi all'opera di Petronio con il titolo di Satyricon, da intendersi probabilmente come genitivo plurale di forma greca (dov'è sottinteso libri), analogamente ad altre opere del periodo classico (come le Georgiche di Virgilio).
Si tratterebbe dunque di "libri di cose da satiri", cioè "racconti satireschi", perché connessi alla figura del satiro. I codici, tuttavia, come si è detto, tramandano come titolo dell'opera anche Satirarum libri, termine che invece farebbe riferimento al genere letterario della satura latina, una forma di poesia legata alla vita quotidiana, con le sue difficoltà e le sue miserie. Ad ogni modo, si converge nel definire il genere dell'opera come comico-satirico a giudicare dal carattere licenzioso ed erotico.