Il termine Stato satellite fa riferimento a una nazione che è formalmente sovrana, e riconosciuta come tale dalla comunità internazionale, ma che è in realtà dominata da una più grande potenza egemonica. In casi estremi, i paesi satelliti possono essere colonie virtuali, con scarsa indipendenza politica, economica o militare.[1][2]
L'espressione viene usata più comunemente per descrivere le nazioni dell'Europa orientale che facevano parte del Patto di Varsavia, e che ricaddero sotto la sfera di influenza dell'Unione Sovietica (dal 1945-1948 al 1989). Anche Cuba fu accusata di essere un satellite sovietico, dopo che iniziò a ricevere aiuti economici e militari dall'URSS.
Il blocco orientale non accettava questa descrizione e si presentava come un gruppo di nazioni indipendenti e paritarie. Il blocco inoltre accusava gli Stati Uniti d'America di avere dei paesi satelliti nei membri della NATO, come Italia, Francia e Germania Ovest, oltre che a paesi satelliti sudamericani come El Salvador e Panama, e satelliti asiatici come le Filippine.
Tra altre potenze del passato, la Germania nazista, il Primo Impero francese e la Cina imperiale sono talvolta indicate come nazioni che ebbero dei satelliti.