Tavoletta di Narmer

Dritto e rovescio della tavoletta di Narmer. Questo facsimile è esposto presso il Royal Ontario Museum di Toronto, in Canada

La Tavoletta di Narmer è una tavoletta e una lastra votiva e un importante reperto archeologico egizio, datato attorno al XXXI secolo a.C., contenente alcune delle più antiche iscrizioni geroglifiche rinvenute. Secondo alcuni rappresenterebbe l'unificazione dell'Alto Egitto e Basso Egitto effettuata da re Narmer, che taluni identificano con il faraone Menes. Su un lato il re viene raffigurato con la corona bianca a bulbo dell'Alto (meridionale) Egitto, e sull'altro lato il re indossa la corona rossa piatta del Basso (settentrionale) Egitto.

Assieme alla testa della mazza del re Scorpione e alla testa della mazza del re Narmer, trovate assieme nel "Deposito principale" a Ieracompoli, l'antica Nekhen, la tavoletta di Narmer fornisce una delle più antiche raffigurazioni conosciute di un re egizio. La tavoletta è realizzata secondo le numerose convenzioni classiche dell'arte egizia, già formalizzate al momento della creazione del manufatto.[1] L'egittologo Bob Brier citando la tavoletta di Narmer l'ha definita "il primo documento storico al mondo".[2]

La tavoletta, sopravvissuta per cinque millenni in condizioni quasi perfette, fu scoperta dagli archeologi britannici James E. Quibell e Frederick W. Green, in quello che chiamarono Deposito principale del Tempio di Horus a Ieracompoli, durante la stagione di scavi 1897-1898.[3] Nella stessa sessione di scavi furono trovate le teste di mazza di Narmer e di Scorpione. Il luogo preciso e le circostanze esatte di questi ritrovamenti non furono registrati in modo chiaro da Quibell e Green. Infatti, il resoconto di Green pone la tavoletta in uno strato differente, a uno o due metri dal deposito, che è considerato più accurato sulla base delle note di scavo originali.[4] È stato ipotizzato che questi oggetti fossero doni fatti al tempio da parte del re.[5] Ieracompoli era l'antica capitale dell'Alto Egitto durante la fase dinastia 0 dell'Egitto.

Le tavolette venivano solitamente usate per la preparazione dei cosmetici, come l'impasto di polveri colorate, ma questa è troppo grande e pesante (ed elaborata) per essere stata creata per uso personale, ed era probabilmente un semplice oggetto votivo, creato apposta per il tempio. Secondo una teoria sarebbe stato usato per applicare i cosmetici alle statue degli dèi.[6]

La tavoletta di Narmer fa parte della collezione permanente del museo del Cairo.[7]

  1. ^ Wilkinson, Toby A.H. Early Dynastic Egypt. p.6 Routledge, Londra. 1999. ISBN 0-203-20421-2
  2. ^ Brier, Bob. Daily Life of the Ancient Egyptians, A. Hoyt Hobbs 1999, p.202
  3. ^ The Ancient Egypt Site - The Narmer Palette, acceduto il 19 settembre 2007, su ancient-egypt.org. URL consultato il 18 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2006).
  4. ^ Shaw, Ian. Exploring Ancient Egypt. p.33 Oxford University Press, 2003.
  5. ^ Bard, Kathryn A. The Emergence of the Egyptian State, in The Oxford History of Ancient Egypt. Ed. Ian Shaw, p.61. Oxford University Press, 2000
  6. ^ Brier, Bob. Great Pharaohs of Ancient Egypt, The Great Courses
  7. ^ Shaw, Ian. Ancient Egypt: A Very Short Introduction. p.4. Oxford Press, 2004.

Tavoletta di Narmer

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