Varese comune | |
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Panorama di Varese dal Campo dei Fiori | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Amministrazione | |
Sindaco | Davide Galimberti (PD) dal 21-6-2016 (2º mandato dal 20-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′N 8°50′E |
Altitudine | 382 m s.l.m. |
Superficie | 54,84 km² |
Acque interne | 3,5 km² (6,38%) |
Abitanti | 78 994[2] (31-10-2024) |
Densità | 1 440,44 ab./km² |
Frazioni | Vedi paragrafo |
Comuni confinanti | Arcisate, Azzate, Biandronno, Bodio Lomnago, Brinzio, Buguggiate, Cantello, Casciago, Castello Cabiaglio, Cazzago Brabbia, Galliate Lombardo, Gavirate, Gazzada Schianno, Induno Olona, Lozza, Luvinate, Malnate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21100 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012133 |
Cod. catastale | L682 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 652 GG[4] |
Nome abitanti | varesini, bosini[1] |
Patrono | san Vittore il Moro |
Giorno festivo | 8 maggio |
Cartografia | |
Il territorio comunale all'interno della sua provincia | |
Sito istituzionale | |
Varese (AFI: /vaˈreze/ o /vaˈrese/[5][6], ; Vares in dialetto varesotto[7], AFI: [vaˈreːz][senza fonte]) è un comune italiano di 78 994 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia[8] in Lombardia.
Il caratteristico appellativo di città giardino deriva dai numerosi parchi e giardini che si trovano nell'ambito del comune, in gran parte pertinenze di ville ivi edificate tra il XVIII secolo e l'inizio del XX secolo, prima da famiglie di nobili e più recentemente da industriali e rappresentanti dell'alta borghesia, originari soprattutto di Milano.[9][10] Varese fa parte della Regione Agraria n° 4 - Colline di Varese, del Parco regionale Campo dei Fiori, e della Rete delle Città Strategiche (RECS).
Gli abitanti della città sono chiamati varesini, mentre gli abitanti del territorio circostante sono detti varesotti.[11][12] Analogamente buona parte del territorio della provincia oltre i confini della città viene chiamato Varesotto.
Agli abitanti della città è anche associato l'appellativo bosini, che sarebbe un diminutivo di Ambroeus, ovvero sant'Ambrogio, insigne arcivescovo di Milano, e designava originariamente in maniera generica le popolazioni contadine dei territori settentrionali soggetti alla giurisdizione o all'influenza di Milano (a tal riguardo esiste un tipo di composizione poetica dialettale d'area milanese detta appunto bosinada), tra cui anche la conca di Varese, dove però tale termine sarebbe divenuto più invalso nell'uso che altrove,[13] sopravvivendo come elemento folkloristico, anche grazie all'opera di autori come Speri Della Chiesa Jemoli.[14] Nello specifico, si ritiene che i "bosini" fossero in origine solo i residenti del nucleo storico della città; col passare del tempo l'appellativo si sarebbe esteso a tutti gli abitanti delle castellanze del comune.[1]