Cometa C/2006 P1 (McNaught) | |
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Stella madre | Sole |
Scoperta | 7 agosto 2006 |
Scopritore | Robert H. McNaught |
Designazioni alternative | Grande Cometa del 2007 |
Parametri orbitali | |
(all'epoca 2454064.5 25 novembre 2006[1]) | |
Semiasse maggiore | −9 074 AU, ua e au |
Perielio | 0,1707 UA |
Afelio | ~4100 UA |
Periodo orbitale | 500000 anni |
Inclinazione orbitale | 77,8370° |
Eccentricità | 1,000019 |
Longitudine del nodo ascendente | 267,415° |
Argom. del perielio | 155,975° |
Ultimo perielio | 12 gennaio 2007 |
Prossimo perielio | N/A |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Magnitudine ass. | 5,4 |
Magnitudine ass. |
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La Cometa McNaught, formalmente C/2006 P1 (McNaught), è una cometa non periodica che è stata scoperta il 7 agosto 2006 in Australia presso l'Osservatorio di Siding Spring da Robert H. McNaught e ha raggiunto il perielio il 12 gennaio 2007, diventando visibile a occhio nudo senza l'aiuto di un telescopio.
Si tratta della cometa più luminosa degli ultimi 40 anni, ancora più della Cometa Hale-Bopp, anche se quest'ultima poteva apparire più spettacolare in quanto la sua osservazione avveniva nelle ore notturne. Lo splendore di questa cometa è aumentato repentinamente dai primi di gennaio, quando l'astro chiomato ha iniziato ad avvicinarsi al Sole. Ben presto la cometa McNaught ha superato anche la luminosità di Giove, divenendo il 12 gennaio splendente quanto Venere, osservabile anch'essa al tramonto a poca distanza dalla cometa.
È conosciuta come la Grande Cometa del 2007.
Tra l'8 e il 12 gennaio la cometa presentava una coda di polveri molto evidente di 3-4 gradi di lunghezza, perfettamente visibile già dopo 15 minuti dal tramonto del Sole. Il giorno 13 gennaio la cometa McNaught è stata avvistata ad occhio nudo addirittura con il Sole sopra l'orizzonte; evento rarissimo, capitato solamente altre due volte nel secolo passato: nel 1910 con la Cometa Daylight e nel 1965 con la Ikeya Seki. Quel giorno lo splendore della McNaught ha raggiunto un valore stimato di magnitudine compreso tra –5 e –6,[3] catalogato come –5,5,[4] da confrontarsi con quello di Venere al suo massimo (–4,92),[5] divenendo così per alcune ore il terzo oggetto più luminoso del cielo, dopo il Sole (m.v. –26,7) e la Luna Piena (m.v. –12,7).